Italicum, Berlusconi: “Ok a riforma solo per la Camera” Renzi “Entro venerdì la norma”
Via libera all’Italicum, ma corredata di un emendamento che ne posticiperebbe l’entrata in vigore di 12 mesi. E’ questa l’offerta che il premier Matteo Renzi avrebbe avanzato a Silvio Berlusconi, attraverso Denis Verdini e Gianni Letta, incontrati ieri a palazzo Chigi. Secondo fonti di Palazzo Grazioli, l’intesa con Forza Italia sarebbe stata raggiunta: c’è l’ok alla legge elettorale, anche se resterebbero forti criticità per i vertici azzurri sulle nuove modifiche.
Decisiva, a quanto pare, la mediazione di Verdini, che ha convinto un riluttante Cavaliere ad accettare la clausola dei 12 mesi a patto che il testo dell’Italicum non subisca ulteriori modifiche, e cioè che venga votato nella formulazione approdata in aula. L’ex premier ha inoltre dato l’ok alla nuova legge elettorale solo per la Camera, nell’ottica che, in questi 12 mesi, si procederà all’abolizione del Senato. Di seguito la nota di Berlusconi.
“Come ulteriore atto di collaborazione, nell’interesse del Paese, a un percorso riformatore verso un limpido bipolarismo e un ammodernamento dell’assetto istituzionale, manifestiamo la nostra disponibilità a una soluzione ragionevole che, nel disegnare la nuova legge elettorale, ne limiti l’efficacia alla sola Camera dei deputati, accettando lo spirito dell’emendamento 2.3″. Così, in una nota, Silvio Berlusconi dà il via libera al cosiddetto emendamento D’Attorre, una delle proposte sul tavolo per il superamento dell’impasse sulla nuova legge elettorale. In caso di voto anticipato, dunque, si andrebbe alle urne con sistemi elettorali distinti per le due camere del Parlamento.
Nella nota, l’ex premier sottolinea inoltre “con grave disappunto” la “difficoltà del presidente del Consiglio di garantire il sostegno della sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati”. Accordi che Berlusconi conferma “senza alcun ‘patto segreto’ come maliziosamente insinuato da alcuni organi di stampa”.
Dal Nuovo Centrodestra, a caldo, arriva il commento positivo del coordinatore Gaetano Quagliariello: “Mi sembra che abbia prevalso la ragionevolezza”. “Noi – ha sottolineato Quagliariello a sky tg24 – le riforme vogliamo farle, possibili e serie. Avremmo fatto ridere il mondo a fare una riforma inapplicabile per il Senato. Così invece le riforme si possono fare. E anche in tempi brevi”.
Intanto è’ stato rinviato alle 16 il Comitato dei Nove della Commissione Affari Costituzionali che stamattina doveva esaminare gli emendamenti proprio sull’Italicum, tra cui quello di D’Attorre. La richiesta di rinvio è arrivata dal capogruppo Pd in commissione, Emanuele Fiano. Francesco Paolo Sisto, presidente della commissione Affari Costituzionali, allontana però i dubbi su un possibile rinvio dei lavori sulla legge elettorale. “A stabilire lo slittamento dei lavori dell’Aula sarà la conferenza dei capigruppo ma l’esame da parte dell’Assemblea sarà sicuramente in giornata”. Anche il premier Matteo Renzi, intervistato via twitter dal direttore di Vanity Fair, Luca Dini, si è mostrato ottimista:”Ce la facciamo, la portiamo a casa. E sarà una vera rivoluzione”.
Renzi da Tunisi “Entro venerdì la norma” – Il premier Matteo Renzi, in visita a Tunisi, ha commentato: “Vorrei far notare a Berlusconi e a tutti che stiamo realizzando ciò che ci eravamo impegnati a fare. Le polemiche di oggi non le capisco. Vediamo se entro venerdì ci sarà legge elettorale e speriamo si chiuda dopo 20 anni la pagina delle riforme istituzionali”.
Redazione