Italicum, il voto slitta a lunedì. Polemiche sulla parità di genere
Ha preso corpo oggi in aula la travagliata gestazione dell’Italicum, la nuova legge elettorale voluta fortemente dal premier Matteo Renzi in accordo con Silvo Berlusconi. L’aula della Camera sarà impegnata nell’esame della legge elettorale fino a mezzanotte, dopodiché i lavori saranno aggiornati a lunedì. La decisione è stata presa a maggioranza in Conferenza dei capigruppo a Montecitorio con il parere contrario del Pd, che, per bocca del capogruppo Roberto Speranza, avrebbe preferito continuare la discussione anche domani. Il rinvio a lunedì è stato chiesto da Fratelli d’Italia, così da permettere al partito di svolgere nel weekend il proprio congresso a Fiuggi.
Il Pd non ha preso bene la vicenda, chiamando in causa il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha prontamente ha replicato: “Promulgherò la legge elettorale dopo attento esame. Ora, mentre sono in corso discussioni e votazioni in parlamento sulla riforma, è fuorviante chiedere al presidente della Repubblica, in nome di presunte incostituzionalità, di pronunciarsi o ‘intervenire’ sulla materia”.
#LeggeElettorale Ho incontrato deputate di molti partiti per ascoltare proposte su parità di genere pic.twitter.com/L2CDTxB40S
— laura boldrini (@lauraboldrini) 6 Marzo 2014
Intanto, sempre relativamente alla legge elettorale, è montata una forte polemica sull’emendamento che introdurrebbe nell’Italicum l’obbligo della parità di genere. Nonostante la contrarietà di Berlusconi e le perplessità di Renzi, si è assistito a un’inedita saldatura tra le parlamentari di Pd, Forza Italia, Ncd, intenzionate ad andare avanti fino in fondo su questo tema, come spiega Barbara Pollastrini: “Noi lavoriamo con intelligenza. Se le forze politiche aderiranno alla nostra richiesta, compiranno qualcosa che non è a vantaggio delle donne ma della democrazia. Se non lo faranno, io sosterrò gli emendamenti che ho firmato per il voto in aula”.
Anche Renata Polverini ha ribadito la volontà di non fermarsi, nonostante il parere contrario del governo all’emendamento: “Nel gruppo che ha proposto gli emendamenti ci sono ex ministri delle pari opportunità, e delegate alle pari opportunità nei partiti. Io do per scontato che si voterà, e a quel punto, si vedrà cosa accade. Mi pare che stia emergendo un orientamento trasversale”.
Che il tema sia caldo lo dimostra la riunione che si è svolta tra Titti Di Salvo (Sel), Dorina Bianchi (Ncd) e Barbara Agostini (Pd) con la Presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha manifestato il proprio appoggio all’iniziativa.