Italicum, Boldrini insiste su parità di genere. Gasparri: “Assolutamente contrario”

Pubblicato il 9 Marzo 2014 alle 15:56 Autore: Alessandro Genovesi
boldrini, reddito minimo

Alla vigilia del ritorno in aula dell’Italicum continuano le discussioni sulla parità di genere nelle liste bloccate e torna a far sentire la propria voce il Presidente della Camera, Laura Boldrini. “Spero che queste ore portino consiglio a chi dovrà decidere su come regolarsi sulle quote di genere” ha dichiarato Boldrini, che poi ha sottolineato come “il 50% della popolazione è costituita da donne. Oggi abbiamo buoni motivi perché ci sia una adeguata rappresentanza che ci restituisca il peso della democrazia come soggetto attivo”.

La Boldrini, nel corso dell’intervista al programma In Mezz’ora di Lucia Annunziata, si è inoltre detta certa che la parità di genere non sarà materia di scambio tra i partiti. “C’è già abbastanza battaglia sul tema stesso, non credo si agganci ad altri aspetti o sia oggetto di scambio”, ha detto Boldrini, soffermandosi sull’ipotesi che la questione di genere nell’Italicum (di cui si discute domani) sia oggetto di scambio tra i partiti. “Proprio per questo ritengo sia necessario trovare una mediazione sul punto, non ancorerei il tema ad una logica di scambio”.

Poi, un po’ a sorpresa, arriva una bocciatura dell’imitazione di Virginia Raffaele  sul ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: “Il rispetto della donna è qualcosa che tutti devono sentire come necessità”. Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini a In Mezzora su RaiTre. Aggiungendo: “A me è spiaciuto vedere la satira della Boschi, se si cede al sessismo la satira diventa qualcos’altro e la apprezzo di meno”. Anche la satira su Francesca Pascale? “Non l’ho vista. Se aveva gli stessi accenti sessisti anche quella mi sarebbe spiaciuta”.

boldrini

Diametralmente opposta l’opinione di Maurizio Gasparri, Forza Italia, che, intervistato dal Corriere della Sera, si dice “totalmente contrario” alle quota rosa nelle liste elettorali. “Credo – spiega Gasparri – che a tutte queste donne sfugga un elemento decisivo: nella nuova legge elettorale avrà un peso importante il radicamento territoriale dei candidati, avremo tra i 130 e i 140 collegi, e davvero sarebbe una follia costringere i partiti a operare solo scelte di sesso. Due femmine lì, due maschi lì..”.

“In politica – osserva Gasparri -, come in tutte le altre attività della vita, bisogna dimostrare le proprie qualità sul campo. È questo che lo schieramento trasversale delle deputate fatica a comprendere: stanno lì a sgomitare per avere più posti in Parlamento, immaginando chissà quale automatica conquista del potere. Un errore. E le prime a saperlo dovrebbero essere proprio parlamentari come la Carfagna, come la Lorenzin, come la Meloni” le quali “furono tutte nominate, scelte da Berlusconi, no? Beh, nel volgere di pochi mesi, dimostrando sul campo e non per grazia ricevuta d’essere valide, la Meloni, ancora giovanissima, divenne prima vice-presidente della Camera e poi ministro. Ministro divenne pure la Carfagna e una bella carriera, mi sembra, l’ha fatta anche la Lorenzin”.




L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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