Berlusconi insiste: “Mi candido alle europee”
Silvio Berlusconi non molla e torna a rilanciare la propria candidatura alle elezioni europee del prossimo 25 maggio. Nonostante la legge Severino (votata anche dall’allora Pdl) spieghi a chiare lettere come il Cavaliere sia incandidabile, lo stato maggiore forzista confida ancora nella Corte di Strasburgo a cui, in settembre, è stato inoltrato il ricorso contro la condanna della Cassazione.
Ricorso fondato proprio sulla contestazione della legge Severino, entrata in vigore alla fine del 2012. Il provvedimento che impone la decadenza e la non candidabilità per i condannati, secondo i legali dell’ex premier, è infatti contrario al divieto di retroattività delle sanzioni penali e per questo viola l’articolo 7 della Convenzione dei diritti dell’uomo.
In ogni caso, andando oltre le questioni giuridiche, Berlusconi mira ad attirare l’attenzione su quella che ritiene una sentenza di natura politica: “Qui è in gioco la democrazia e lo Stato di diritto del Paese, ma io non mollo e combatterò fino alla fine”. Una battaglia tutta politica. Anche perché, giuridicamente parlando, per il Cavaliere c’è poco da fare: entro il 10 aprile (ben 8 mesi dopo la sentenza definitiva) i giudici dovranno decidere le modalità con le quali fargli scontare la condanna, se arresti domiciliari o servizi sociali, tenendo presente la volontà dello stesso Berlusconi, che, a detta di tutti, opterà per i servizi sociali, considerati il male minore. E tuttavia il Cavaliere non sembra affatto convinto della scelta: “Io rieducato? Assurdo, non l’accetterò mai”.
Quel che è certo è che l’eventuale sconto agli arresti domiciliari significherebbe l’impossibilità totale di fare campagna elettorale, anche soltanto tramite telefono. Una contraddizione per chi, addirittura, vorrebbe “candidarsi capolista in tutte le circoscrizioni”.