Renzi: “Cdm ha approvato Def, diamo la quattordicesima agli italiani”
“Valuteremo gli impegni e gli obiettivi nel rispetto del patto di stabilità”, ma le misure annunciate dal governo Renzi vengono accolte con un “molto bene” a Bruxelles. L’Unione europea mostra di apprezzare gli impegni a ridurre il cuneo fiscale, finanziandoli con il taglio della spesa pubblica. Il commento è arrivato dal portavoce del responsabile degli Affari economici Olli Rehn. Il portavoce ha anche aggiunto che in base alle regole Ue “l’Italia deve portare il bilancio in pareggio in termini strutturali, per mettere il suo molto elevato debito pubblico su percorso di calo”.
“Confermiamo tutti gli impegni che ci siamo presi nel momento in cui abbiamo ricevuto l’incarico”. Parola del Presidente del Consiglio Matteo Renzi durante la conferenza stampa a palazzo Chigi alla fine del Cdm con è stato presentato il documento di economia e finanza (Def). Confermati i principali punti che lo stesso Renzi aveva anticipato nelle scorse settimane, vale a dire tagli dell’Irpef e del cuneo fiscale per le imprese.
Per quest’anno, partendo il provvedimento dal primo maggio, serviranno 6,7 miliardi: “4,5 miliardi verranno dalla spending review – spiega Renzi – mentre altri 2,2 miliardi verranno dall’aumento del gettito Iva e dall’aumento della tassazione sulla rivalutazione di Bankitalia”. Nelle tasche di 10 milioni di italiani con redditi medio-bassi arriveranno, dunque, i famosi 80 euro netti al mese. “Diamo una quattordicesima agli italiani” dice Renzi.
La copertura sarà varata con un decreto che verrà approvato venerdì 17 aprile. Raddoppia infatti al 24- 26% (dal 12% attuale) l’imposta sulle plusvalenze delle quote Bankitalia. Relativamente al capitolo crescita, il premier puntualizza: “Questo è un documento molto serio e molto rigoroso. Credo che dobbiamo alla storia anche personale di Padoan il rispetto che si deve a previsioni che io ho definito ‘rigorose’, lui mi ha corretto con ‘serie’, ma noi la crescita la stimiamo allo 0,8%, che è diverso dall’1,1… spero sarò smentito in positivo. Chi tra voi immaginava di poter utilizzare questa occasione per dire ‘ma guarda i numeri sono ballerini’, si scontra con un dato di fatto.
E cioè che diamo numeri seri“. Renzi non rinnega la promessa di tagliare in maniera rilevante gli stipendi dei manager pubblici: “E’ ora che chi non ha mai pagato cominci a pagare. Siccome Napolitano si è ridotto lo stipendio a 238mila euro, i manager non potranno prendere più di 238mila euro all’anno, tantissime realtà aziendali e legate alla Pa erano al di sopra di questa cifra”. A seguire, è lo stesso titolare dell’Economia, Padoan, a entrare nel merito del Def e delle cifre: “Le riforme migliorano il paese, lo rendono più efficiente e lo fanno crescere. L’azione del governo è orientata a far sì che l’ingolfamentò dei pagamenti della pubblica amministrazione sarà una cosa del passato, e il Def è il risultato della strategia complessiva del governo. I tagli irpef e irap sono misure strutturali con una copertura permanente”.