Di Battista: “Morte Foley è figlia di violenza USA”. Becchi shock: “Armi ai curdi? Non lamentiamoci se Isis decapita due italiane”
Il deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, torna, a distanza di una settimana, a dire la sua sul quel che sta accadendo in Iraq. Attraverso il proprio profilo facebook, l’esponente pentastellato chiarisce il suo pensiero e, di fatto, ribadisce che la violenza dell’Isis è anche figlia della “violenza americana”.
“A quel poveretto (il giornalista decapitato Foley, ndr) gli hanno messo addosso un divisa simile a quella indossata dai prigionieri a Guantanamo – scrive Di Battista -. Io penso che la violenza indecente, barbara, inaccettabile che ha subito quel ragazzo sia, in parte, figlia della violenza indecente, barbara, inaccettabile subita dai detenuti nel carcere di Abu Ghraib. Le violenze commesse in quella prigione furono senz’altro figlie di quel desiderio di vendetta che molti americani hanno provato dopo l’indecente, barbaro, inaccettabile attentato alle Torri Gemelle quest’ultimo anche figlio dell’indecente, barbaro, inaccettabile imperialismo nordamericano (l’imperialismo non è soltanto nordamericano) che ha portato milioni di persone a morire di fame”.
Di Battista quindi non rinnega le sue idee: “Dopo l’11 settembre 2001 si è scelta una strada. Si sono inseriti concetti nuovi: “guerra giusta”, “bombe intelligenti”, “guerra preventiva”, “esportazione di democrazia”. È possibile mettere in discussione tutto questo? È possibile affermare che le orrende violenze commesse in questi giorni dall’ISIS siano collegate a quel che è accaduto negli ultimi anni in Medio Oriente?”.
Una posizione che è destinata a sollevare altre polemiche. Un po’ come quella, in verità molto meno difendibile, di uno dei guru del Movimento, il filosofo Paolo Becchi che ieri, attraverso un tweet piuttosto improvvido, ha criticato l’invio delle armi al Kurdistan da parte dell’Italia, tirando in ballo il rapimento delle due cooperanti italiani che sarebbero nelle mani dell’Isis.
Armi ai curdi, poi però non Iamentiamoci se alle due italiane, attualmente in mano all’Isis, venga tagliata la gola.
— Paolo Becchi (@pbecchi) 21 Agosto 2014
PD E FI REAGISCONO – Le parole di Di Battista sono state subito stigmatizzate dalle altre forze politiche. Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia e vicepresidente del Ppe, in una nota afferma: “L’atteggiamento di Di Battista nei confronti della situazione irachena è disgustoso e antidemocratico. Quella di James Foley è stata una delle atrocità più gravi compiuta dal terrorismo internazionale e cercare letture alternative, come quella che vede l’omicidio collegato alla politica degli Stati Uniti, è davvero fuori dal mondo”. “Al delirio grillino – rincara Stefano Pedica del Pd – non c’è mai fine. I grillini sono inutili e dannosi alla comunità, se li conosci lì eviti perché a loro piace giocare. Arrivare a dire che dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano fa capire che forse Di Battista di politica estera ne sa quanto Razzi”.