Renzi: “D’accordo con Draghi, flessibilità per chi fa riforme”
Nel corso di un’intervista alla televisione toscana Rtv38, il presidente del Consiglio Matteo Renzi di dice d’accordo con quanto affermato dal governatore della Bce Mario Draghi: “Le sue parole – sottolinea Renzi -“sono di buonsenso” – perché ha detto che “chi fa le riforme” ha “il dovere di mettere in campo tutti gli strumenti di flessibilità che ci sono. Noi rispetteremo la regola del 3% ma diciamo che l’Ue non può essere soltanto tagli, vincoli e spread”.
Il pressing renziano verso l’Ue è apprezzato dal ministro dell’Economia francese, Arnaud Montebourg, che in un’intervista dai toni molto duri nei confronti della Germania e della politica di rigore, afferma che “sarebbe ottimo se tutti i paesi europei facessero quello che ha cominciato a fare Matteo Renzi in Italia”. “La Francia – ha dichiarato a Le Monde – non ha alcuna intenzione di allinearsi agli assiomi ideologici della destra tedesca”. Ma anche “la Bce”, aggiunge, “deve cambiare marcia e mettersi a fare quello che fanno tutte le banche centrali del mondo, in particolare quelle dei paesi che hanno saputo far ripartire la loro crescita”.
“Se devo stare dentro un’organizzazione di burocrati – aggiunge il premier -, ne ho talmente tanti a casa mia che non ho bisogno dell’Europa. L’Europa dev’essere il posto di risposta politica”. A partire dall’Iraq, dove Renzi è stato da poco in missione: “Siamo andati lì per dire che l’Europa non può voltare la testa, sennò si perde l’occasione di essere umani’.
In una seconda intervista concessa al direttore di Tempi Luigi Amicone, Renzi cita la categoria dei “soliti noti”. Nell’intervista, che apparirà integralmente sul numero del settimanale in edicola settimana prossima (in anteprima al Meeting Cl, si parla della necessità di togliere “il paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito. Questa è la rivoluzione culturale che serve all’Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova”.
Renzi si dice soddisfatto dell’operato dell’esecutivo che ha cominciato “a rispondere alle difficoltà economiche delle famiglie”. Torna sul bonus degli 80 euro: “Vedo che ancora c’è chi ritiene che gli 80 euro mensili e per sempre a 11 milioni di persone non siano utili. Così come chi dice che tagliare l’Irap del 10 per cento alle imprese è troppo poco. Il solito vizio italiano. Certo, si può sempre fare di più, ma noi siamo i primi ad aver fatto il più imponente taglio strutturale delle tasse e la più grande operazione di redistribuzione della ricchezza da decenni e che sarà confermata anche nei prossimi anni. E spero allargata”.
Qui Renzi introduce il concetto dei “soliti noti”. Occorre “passare dalla logica del piagnisteo a quella della proposta. E toglierebbe il paese dalle mani dei soliti noti”.
ITALIA-EUROPA, “CI VUOLE SPIRITO DEL MARATONETA – “Ci vuole lo spirito del maratoneta. Chiarezza sull’obiettivo finale e passo dopo passo si va avanti a viso aperto. Alla fine di questo percorso sono certo che l’Italia, grazie alle straordinarie qualità dei suoi cittadini, tornerà ad essere la guida, non il problema, dell’Europa”.
ITALIA-EUROPA, “MANTERREMO OBIETTIVO 3%” – “Noi manteniamo l’obiettivo del 3 per cento”. “E ciò – sottolinea Renzi nell’intervista a Tempi – accadrà anche se altri fossero costretti ad allontanarvisi. Tutto il resto mi pare forzato e prematuro. Quando poi sento parlare di aiuto esterno mi scappa da ridere. L’Italia – aggiunge – dà all’Europa più soldi di quelli che l’Europa dà all’Italia”.