Regno Unito, l’assassino di Foley era un rapper?
Il Regno Unito avrebbe ospitato una serpe in seno. Secondo le rivelazioni del quotidiano The Sun, a uccidere il reporter americano James Foley sarebbe stato un giovane cittadino inglese ex dj e rapper di 23 anni di nome Abdel Majed Abdel Bary.
Secondo le indiscrezioni raccolte dal quotidiano il famigerato terrorista “John” sarebbe il figlio di Adel Abdul Bary, stretto collaboratore di Osama Bin Laden durante i primi anni d’attività di Al Qaeda e poi estradato dal Regno Unito nel 2012 perché giudicato coinvolto negli attentati alle ambasciate americane in Kenya e Tanzania del 1998.
Il giovane Bary viveva con la madre alla periferia Ovest di Londra sin dagli anni ’90 quando la famiglia si trasferì dall’Egitto nel Regno Unito che aveva concesso lo status di rifugiato al padre. Secondo alcune testimonianze, le posizioni del rapper si sarebbero andate sempre più radicalizzando dopo l’intervento inglese in Afghanistan e in Iraq fino ad arrivare alla decisione di partire per la Siria.
Le voci sul possibile coinvolgimento di un cittadino britannico – l’accento dell’uomo incappucciato che pronuncia la condanna a morte appare inconfondibile – nell’esecuzione del giornalista Foley circolavano già da qualche giorno.
Come ci si poteva aspettare, ieri il ministro degli Interni Theresa May ha paventato il ricorso a una legislazione speciale per combattere lo sviluppo dell’estremismo in UK. “Presto gli ASBOS (“Avviso di pericolosità sociale” – provvedimento amministrativo che limita la libertà di alcuni soggetti senza il ricorso a una vera e propria azione penale, ndr) saranno estesi non solo ai terroristi ma anche a chi cerca di radicalizzare gli altri” ha detto il ministro.
È bene ricordare tuttavia che la May ricorre spesso a questa “mossa” sin dal 2010, in accordo d’altra parte con la sua contrarietà alla Legge Britannica sui Diritti Umani derivata dalla omologa convenzione europea. Nel 2011 alla Bbc dichiarò che tale legge “crea troppi problemi”.