La Germania non corre più: crolla la fiducia delle imprese
Germania: nuovo dato negativo per l’economia tedesca. Dopo le poco incoraggianti stime sul PIL, che nel secondo trimestre del 2014 ha registrato una contrazione dello 0,2%, arriva una nuova doccia fredda in casa Merkel. L’Ifo, ovvero l’indice che misura la fiducia delle imprese tedesche nell’economia del proprio paese, è infatti sceso a 106,3 punti rispetto ai 108 del mese di luglio: numeri che smentiscono le previsioni di un indice fermo sui 107 punti. A riferirlo è l’agenzia economica Bloomberg, la quale sottolinea che si tratta del quarto ribasso consecutivo: il più basso registrato dal luglio del 2013.
La Germania, prima economia europea, dunque non è al riparo dalle sferzate della crisi e, almeno per il momento, rallenta. Certo, la recessione resta ancora lontana, come ha modo di evidenziare Klaus Wohlrabe, economista dell’Ifo. Ma le statistiche non figurano tra le più incoraggianti, se a queste si sommano anche i dati provenienti dal settore dell’edilizia: nel mese di giugno, infatti, il calo degli ordini è stato pari all’11,9%.
Sul consistente rallentamento della locomotiva teutonica pesano i rapporti sempre più critici tra l’Europa e la Russia. A causa del suo ruolo destabilizzante nella crisi Ucraina, il Cremlino è stato oggetto di dure sanzioni economiche da parte di Bruxelles e Washington. A queste Putin ha risposto con un embargo di diversi prodotti alimentari provenienti da UE e USA. Decisione che ha avuto come effetto quello di paralizzare un enorme giro d’affari stimato intorno ai 12 miliardi di euro, penalizzando le economie che traevano più vantaggi dall’export verso Mosca. Come quella tedesca, appunto.
Ora Berlino si aspetta contromisure adeguate da parte della BCE presieduta da Draghi, perché in gioco c’è il suo ruolo principe nel rilancio dell’economia del vecchio continente. La Germania infatti ha il compito di trascinare l’eurozona fuori dal pantano della crisi economica. E sa bene di non poterci finire dentro anche lei.
Antonio Atte