Berlusconi, la Procura dice sì ai servizi sociali
Sospiro di sollievo (per ora) per Silvio Berlusconi. L’ex Cavaliere, condannato in via definitiva lo scorso agosto per frode fiscale nell’ambito del processo Mediaset sui diritti tv, ha incassato l’ok del Procuratore generale di Milano Antonio Lamanna alla richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali.
La decisione finale spetta ora al Tribunale di sorveglianza che nel pomeriggio di giovedì ha valutato, nel corso di un’udienza di un’ora e mezza, la posizione del leader di Forza Italia. L’ultima parola del collegio, presieduto dal giudice Pasquale Nobile de Santis, sarà comunicata nel giro di cinque giorni.
Berlusconi non era fisicamente presente in aula e non è stato rappresentato dai suoi soliti avvocati, Niccolò Ghedini e Franco Coppi, sostituiti in questa importante occasione da due donne, Angela Maria Odescalchi, nominata sostituto processuale da Ghedini, e Michela Andresano, non note al grande pubblico ma specializzate nel diritto dell’esecuzione penale.
Per facilitare il Tribunale di sorveglianza, che potrà comunque decidere per la detenzione domiciliare, l’ex premier ha versato come stabilito dalla sentenza definitiva i 10 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate.
Se andrà in porto la pena dei servizi sociali, per l’ex premier si profila il ruolo di motivatore di anziani e disabili, coloro che Berlusconi chiama i “rassegnati” e che ha più volte detto di voler “infondere nuovi stimoli”.