Ucraina, la “guerra ibrida” di Putin Renzi: “Escalation intollerabile”
La Russia si impegnerà sul fronte del dialogo con Kiev e aiuterà l’Ucraina a ritrovare la pace facendo “tutto il possibile per creare un clima di fiducia”. Queste parole pronunciate da Putin in occasione del vertice di Minsk tra i membri dell’Unione Doganale (Russia, Bielorussia e Kazakistan) l’Ucraina e l’Ue non hanno convinto l’opinione pubblica internazionale.
A maggior ragione adesso che, stando a quanto riferito dalle autorità e dai media ucraini, non sarebbero stati i separatisti filorussi, almeno non solo questi ultimi, a prendere il controllo della città di Novoazovsk, sul mar D’Azov a Est della Crimea, al confine con la Russia.
Dietro l’apertura del “terzo fronte”, gli altri sono quelli di Donetsk e Luhansk, sarebbero coinvolte direttamente truppe regolari di Mosca. Il Capo dello Stato ucraino Petro Poroschenko in queste ore ha annullato la visita in Turchia “a causa del rapido deterioramento della situazione nella regione di Donetsk, in particolare nei pressi di Amvrosiyivka e Starobesheve, dove l’invasione russa sta avendo luogo”.
L’agenzia Euronews, tuttavia, ha poi corretto la traduzione. Poroschenko non ha parlato di invasione piuttosto ha detto: “dove le truppe russe sono state portate”.
A conferma della partecipazione dell’esercito russo alle operazioni dei ribelli anche le parole di uno dei leader separatisti Alexander Zacharenko: “insieme a noi stanno combattendo dei soldati in servizio che invece di andare in vacanza su qualche spiaggia hanno deciso di appoggiare dei fratelli che lottano per la loro libertà”.
Già ieri dal Dipartimento di Stato Usa, Jen Psaki, si è detta molto preoccupata per le “azioni dirette” dell’esercito russo ma a destare ancor più grande preoccupazione è “la volontà del governo russo di non dire la verità anche se i suoi soldati sono stati trovati 30 miglia all’interno del territorio ucraino” ha riferito sempre la portavoce.
Putin da parte americana starebbe conducendo una “guerra ibrida”. Un nuovo tipo di conflitto condotto da commando senza insegne, o con insegne diverse da quelle che gli appartengono (i soldati russi vestirebbero quelle dei separatisti, ndr). A loro volta i “guerriglieri” sarebbero sostenuti da colonne di mezzi corazzati che scivolano oltre confine di notte.
A contraddistinguere la “guerra ibrida” sarebbe quindi l’inganno sistematico e l’elusione di qualunque regolamento ma soprattutto “raffiche di propaganda e sistematica disinformazione” riferisce al Washington Post il Prof. Mark Galeotti della New York University.
Putin, a detta dell’accademico americano, piuttosto che confrontarsi con realtà economiche, politiche e militari più forti della Russia ha optato per una “risposta asimmetrica” alla scelta ucraina di volgersi a Ovest.
In pratica il Presidente russo “ha sfruttato le debolezze del nemico (annessione della Crimea, sostegno al separatismo orientale, ndr) evitando scontri diretti e palesi”.
Al presidente russo ha telefonato questo pomeriggio il premier italiano Matteo Renzi. Il capo del governo ha ribadito che l’ingresso delle truppe russe in Ucraina rappresenta “un’escalation intollerabile”