Ucraina, Antonov difende la Russia
Anatoly Antonov, vice ministro della Difesa russo, in un’intervista rilasciata alla televisione slovacca e riportata anche dall’agenzia filo Cremlino Ria Novosti, difende la Russia a proposito della crisi in Ucraina. “Non avremmo mai potuto immaginare che un tale spargimento di sangue si potesse verificare dopo la Seconda Guerra Mondiale – ha detto il membro del governo russo – assistervi per i russi è ancora più doloroso visto che l’Ucraina è stata ed è ancora una nazione sorella”.
Antonov non ci pensa due volte a passare al contrattacco nei confronti dell’Occidente che accusa Mosca di sostenere direttamente i separatisti delle regioni di Donetsk e Luhansk: “sono state dette molte bugie, contro la Russia si sta svolgendo una vera e propria campagna di disinformazione, il tentativo è quello di presentare al mondo la Russia come un mostro che cerca di imporre il proprio punto di vista sull’Europa ma tutto ciò è lontano dalla realtà”.
Quello che Usa ed Europa non riescono a comprendere è proprio che “non potevamo restare indifferenti verso ciò che accade nel Sud Est dell’Ucraina, noi vediamo la “catastrofe umanitaria”, non sono parole mie ma è stata l’ONU ha usarle – continua Antonov – non potevamo farci da parte, per questo pensiamo non solo a un convoglio umanitario ma anche a un secondo, a un terzo, a un decimo”.
D’altra parte le vittime del conflitto sono arrivate a quota 2600. Una situazione che ha fatto scattare la richiesta di un “corridoio umanitario” che colleghi la Russia ai centri ucraini di Donetsk e Luhansk. “Abbiamo mandato 2000 tonnellate di aiuti in direzione Luhansk – ricorda Antonov – ma l’erogazione è stata ritardata da Kiev in modo che alla fine non ci sarebbe stato più nessuno da aiutare”.
Il vice ministro ricorda che la Croce Rossa aveva controllato il contenuto dei camion – rispondendo così a chi aveva accusato la Russia di inviare aiuti militari “sotto copertura” – ma il suo personale “non ha potuto accompagnare il convoglio a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti di Kiev sulla zona di Luhansk, come se fosse stato fatto apposta”.
La Russia non aiuta i separatisti ucraini, non gli fornisce armi e attrezzature, ha continuato a ribadire Antonov: “dopo il collasso dell’Urss, l’Ucraina si è ritrovata piena di armi da fuoco, munizioni, sistemi d’artiglieria etc, il territorio dove oggi si combatte non fa eccezione, è disseminato di depositi di armi che le milizie hanno sotto il loro controllo”. D’altronde dice sempre Antonov: “anche le armi dell’esercito ucraino e della guardia nazionale sono di fabbricazione sovietica, russa, questo non vuol dire che la Russia fornisce armi a Kiev”.
Nonostante l’abbozzata difesa di Mosca sembrano non esserci più dubbi sul coinvolgimento della Russia nei combattimenti in Ucraina. A riferirlo è Geoffrey Pyatt, ambasciatore Usa a Kiev. “Per sconfiggere l’esercito ucraino non sono stati sufficienti i veicoli blindati, l’artiglieria e i sistemi missilistici multipli (forniti da Mosca, ndr)” per cui si è reso necessario l’intervento diretto di truppe russe sul territorio ucraino al fianco delle forze separatiste, ha scritto il diplomatico americano su Twitter.
A conferma della notizia ci sarebbero delle immagini satellitari – il ministro degli Esteri russo Lavrov con una battuta le ha rispedite al mittente, “sono tratte da un videogioco” ha commentato riferendosi a presunte manomissioni – ma non solo. Una fonte del governo britannico ha riferito alla CNN che circa “5mila soldati russi si sono allineati in unità formate attorno a Donetsk e Luhansk”. 20mila sarebbero disposti al confine, “altri potrebbero arrivare presto”.
A destare preoccupazione anche le dichiarazioni del Presidente della Repubblica Poroschenko: “l’Ucraina in questo momento è soggetta a un’aggressione militare straniera”. “Migliaia di truppe e tank si trovano sul nostro territorio” ha poi aggiunto. Il Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso da Bruxelles ha commentato “potremmo vedere la situazione raggiungere un punto di non ritorno” prima di confermare l’invio di aiuti economici al governo ucraino. 1 miliardo di euro arriverà nei prossimi mesi, la somma del prestito concesso a Kiev ammonta a 11 miliardi.