Tra confetti abruzzesi e prove di dialogo, la missione di Razzi in Corea del Nord
Una coppia inedita, negli ultimi giorni, è balzata agli onori delle cronache. Si tratta di Antonio Razzi e Matteo Salvini, rispettivamente senatore di Forza Italia e segretario della Lega Nord. I due – accompagnati da un gruppo di parlamentari e rappresentanti istituzionali – facevano parte di una delegazione italiana in visita a Pyongyang, capitale della Corea del Nord, dove sono stati accolti da Kim Yong-Nam, presidente dell’Assemblea suprema del Popolo della Corea del Nord, una sorta di Parlamento di “eletti-nominati”, completamente privo di poteri concreti, che viene convocato una volta l’anno.
Il video dell’incontro, che rimbalza sulla rete da diversi giorni, rivela la serietà e la considerazione con le quali gli esponenti del governo nordcoreano hanno accolto la delegazione italiana, guidata da Antonio Razzi, il quale – oltre a presiedere l’associazione parlamentare “Amicizia Italia Corea” – è anche un assiduo frequentatore dello stato asiatico, retto dal 1948 da una dittatura comunista e che diversi politologi definiscono come uno degli ultimi regimi totalitari rimasti al mondo. Già prima di partire Razzi aveva annunciato, in un’intervista al CorriereTv, di essere in procinto di tornare in Corea del Nord al fine di portare un “contributo alla distensione” e al fine di “riappacificare le due Coree, cosa un po’ difficile, ma ci proviamo”. E ci si prova sì con il dialogo, ma anche con l’aiuto della gastronomia tipica abruzzese. Nella stessa intervista, l’esuberante senatore forzista ha mostrato anche una busta di confetti donata da Paola Pelino, imprenditrice a capo dell’omonima azienda produttrice di confetti nonché senatrice di Forza Italia, fedelissima di Berlusconi.
Come egli stesso ha ricordato nel corso dell’incontro, Razzi è al suo settimo viaggio in Corea del Nord, a distanza del quale “si nota un miglioramento”. Come molti ricorderanno, nell’ormai celebre intervista rilasciata lo scorso anno (dalla quale Maurizio Crozza ha poi preso spunto per una delle sue più fortunate caricature), il senatore ex Idv aveva dichiarato la sua profonda ammirazione per il popolo nordcoreano e per il giovane Kim Jong-Un, divenuto Supremo Leader della Repubblica dal 2011, in seguito alla morte del padre, il “caro leader” Kim Jong-il.
Permane, comunque, un sostanziale riserbo sugli effettivi contenuti dell’incontro avvenuto il 25 agosto. I filmati che circolano in rete sono limitati a divulgare gli aspetti più “cerimoniali” del ricevimento della delegazione italiana. Tuttavia, Razzi ha promesso che a breve avrà modo di presentare un resoconto su quanto emerso da questa missione diplomatica. In molti, poi, si chiedono i motivi che abbiano spinto anche Matteo Salvini a partecipare al viaggio, non essendo tra l’altro nemmeno un membro del Parlamento italiano. È ipotizzabile che si sia discusso anche di questioni commerciali ed economici, in vista di futuri accordi bilaterali. Secondo alcune indiscrezioni, inoltre, Razzi avrebbe consegnato a Kim Yong-Nam una lettera, destinata al leader supremo Kim Jong-Un, con i saluti di Silvio Berlusconi in persona. Come riporta il Fatto Quotidiano, la missione sarebbe stata “assolutamente privata e non istituzionale”, pagata dunque di tasca propria dai partecipanti, tra i quali – oltre a Razzi e Salvini – compaiono anche i deputati Gianni Melilla (SEL) e Gianluca Castaldi (M5S).