Berlusconi e i servizi sociali Procuratore “Se diffama giudici, possibile revoca provvedimento”
L’affidamento in prova ai servizi sociali come pena alternativa al carcere è un’ipotesi sempre più probabile per Silvio Berlusconi. Il procuratore generale di Milano, Antonio Lamanna, ha infatti dato il via libera alla richiesta degli avvocati dell’ex Cavaliere. La decisione spetta ora al Tribunale di Sorveglianza che nel pomeriggio di ieri ha valutato la posizione di Berlusconi, che lo scorso agosto era stato condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione per frode fiscale sui diritti tv Mediaset. “La decisione verrà depositata da un minimo di 5 giorni ad un massimo di 15 giorni” fa sapere Pasquale Nobile De Santis, il presidente del Tribunale di Sorveglianza.
Dei quattro anni della condanna, tre sono coperti dall’indulto. All’ex premier resta dunque da scontare un solo anno e l’alternativa era tra gli arresti domiciliari e, appunto, l’affidamento in prova ai servizi sociali che prevede l’obbligo di svolgere servizi di pubblica utilità.
Il Procuratore Lamanna, però, nell’esprimere parere favorevole all’affidamento ai servizi sociali di Berlusconi, ha voluto sottolineare che se l’ex Cavaliere dovesse diffamare i singoli giudici, il provvedimento potrebbe essere revocato. Il magistrato ha portato in aula, come prova, un articolo comparso sul Corriere della Sera il 7 marzo scorso in cui viene riportato che Berlusconi avrebbe detto, in merito alla decisione del Tribunale di Sorveglianza, “sono qui a dipendere da una mafia di giudici”. “Noi non siamo né angeli vendicatori né angeli custodi, ma siamo qui per far applicare la legge” ha aggiunto Lamanna.
“Le questioni di giustizia attengono alla giustizia”. Si limita a rispondere così il premier Matteo Renzi in un’intervista al direttore del Tg3 Bianca Berlinguer, e torna a ribadire che con Berlusconi “non è previsto alcun incontro”. “Ma – aggiunge – se c’è vi faremo sapere”.
“Siamo soddisfatti che la procura generale abbia dato parere favorevole all’affidamento in prova del presidente Berlusconi ai servizi sociali. Ora attendiamo fiduciosi la decisione del presidente del Tribunale di sorveglianza» reagisce per prima, da Forza Italia, Michaela Biancofiore, parlamentare e responsabile Risorse umane del partito. Poi, Mariastella Gelmini, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera: “Al di là delle decisioni che assumerà il Tribunale di Sorveglianza, quella di oggi è una giornata infausta per la democrazia. Negare il diritto di voto e di rappresentanza a Silvio Berlusconi significa ferire la storia di milioni di italiani che da tempo credono in lui. Di fronte a questa situazione non ci sono risarcimenti possibili”.
“Noi continuiamo a considerare Berlusconi vittima di un accanimento giudiziario”. Lo ha detto il presidente dei senatori del Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi. “Anche il dissenso che si è prodotto sul futuro del centrodestra italiano – ha aggiunto – non fa venir meno la nostra sincera solidarietà a Berlusconi e la convinzione che debba essere messo in condizione di svolgere la sua funzione pubblica e politica”.
C’è ora grande attesa per la decisione definitiva del tribunale di Sorveglianza, soprattutto perchè da essa dipenderanno gli spazi di manovra del leader di Forza Italia nelle prossime settimane di campagna elettorale per le Europee. Il partito politico si stringe attorno al suo leader. Giovanni Toti, consigliere politico dell’ex Cavaliere, intervenendo a Sky Tg 24, ha dichiarato che: “Se Berlusconi fosse privato della possibilità di partecipare in prima persona alla campagna elettorale lo riterrei una lesione della democrazia grave. La pena del bavaglio ancora non esiste in Italia”. Toti ha inoltre sottolineato che Forza Italia “non è affatto divisa e che anzi se un effetto ce l’ha questa vicenda è di essere tutti uniti attorno a Berlusconi”. Il consigliere politico ha spiegato di avere trascorso la mattinata con il leader a studiare le liste per le europee e ha confermato che “nel modo più assoluto” i figli di Berlusconi non saranno in lista: “Lo ha smentito lui stesso e lo ha smentito la famiglia. Il nome nel simbolo significa che Berlusconi è e resta il DNA stesso di Forza Italia: è un unicum, una simbiosi tra Forza Italia e Berlusconi”.