Blocco degli stipendi pubblici, la risposta dei sindacati non si fa attendere
Ha suscitato un vespaio di polemiche l’annuncio di ieri del Ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, di bloccare gli stipendi dei dipendenti statali, già fermi dal 2010, anche per il 2015.
La decisione ha inevitabilmente comportato una dura reazione dei sindacati, i quali accusano il governo di operare dei tagli discriminatori nel settore pubblico come si evince dalle dichiarazioni dei leader dei due principali sindacati italiani. Duro il commento di Susanna Camusso, segretario genrrale della CGIL: “Non comprendiamo la logica per cui si continua a prorogare il blocco dei contratti. La sensazione è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse”.
Rincara la dose il segretario CISL Bonanni intervistato da Rainews 24 che fa partire anche un invito alla mobilitazione: “Ci mobiliteremo in tutta Italia, spiegheremo a tutti la situazione, visto che si usano i guanti bianchi per le municipalizzate e la mannaia su dipendenti pubblici. È intollerabile”.
Per Bonanni ciò che appare intollerabile in questa vicenda è anche il metodo di comunicazione utilizzato dal governo: “Annunciato a mezzo stampa, usano un sistema che neanche a Cuba si usa, dove c’è un autocrate”. Aggiungendo che, “le ruberie continuano e lasciano il presepe della spesa pubblica così come è. Anzi negli ultimi sei mesi la spesa è cresciuta, mentre prendono dai più poveri”.
Bonanni delinea una situazione drammatica per i dipendenti pubblici che secondo il segretario CISL “non prendono un soldo da 8 anni e le assunzioni non si fanno da 15 anni”. Anche Landini, che negli ultimi tempi era apparso l’interlocutore più fidato del premier si dimostra perplesso: “Capisco l’indignazione degli statali, giusto scioperare per certe cose” e rivela a Repubblica come nel suo incontro con Renzi alcuni giorni fa abbia fatto notare l’aumento delle crisi nel settore lavoro rilanciando la sua proposta di un sistema di tutele universale da applicare a tutti i lavoratori dipendenti.
Ma tre le voci più agguerrite vi è quella del segretario della Uilpa Benedetto Attili che parla di fallimento del mandato del ministro della Pubblica Amministrazione. “Il ministro Madia doveva portare discontinuità rispetto ai governi precedenti, e invece le sue uniche proposte sono state il demansionamento e la possibilità del trasferimento coatto dei pubblici dipendenti, e la replica del blocco del contratto dei dipendenti pubblici, sulla falsariga dei governi precedenti. E con il ministro Madia a fallire è l’intero governo sul tema della pubblica amministrazione e del suo efficientamento. Noi risponderemo presto, e puntiamo a farlo in modo unitario con Cgil e Cisl”.
FORZE DELL’ORDINE PRONTE A SCIOPERARE – L’annuncio del blocco degli stipendi ha fatto andare su tutte le furie i sindacati delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e del Cocer interforze. Tutti insieme sono pronti ad attuare uno sciopero generale “entro la fine di settembre” insieme ad “azioni di protesta” e ad una “capillare attività di sensibilizzazione” dei cittadini sui rischi ai quali viene esposto il loro settore. Lo sciopero avverrà “qualora dovesse essere rinnovato il blocco del tetto delle retribuzioni”. “Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica – sottolineano sindacati e Cocer – siamo costretti a dichiarare lo sciopero generale” del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, “verificata la totale chiusura del governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme”.
Riccardo Bravin