I clienti di Jorge Paulo Mendes, da CR7 a Mourinho
La storia di Jorge Paulo Mendes è quella di un uomo che ha avuto certamente molta fortuna, ma che è stato un genio nel reinventare un mestiere fino a quel momento poco redditizio. Seppur con le dovute cautele, definiamo quello di Mendes un miracolo imprenditoriale, perché in nemmeno un decennio il portoghese ha costruito un’industria del pallone in grado di sfornare talenti in continuazione e venderli a peso d’oro. Chi entra nella scuderia di Mendes sa che il guadagno è sempre assicurato.
INCORONAZIONE – Siamo agli inizi del 2000, e il giovane e brillante Jorge è già molto attivo. Nel suo locale si intensificano ogni giorno che passa i contatti e la sua società “di procure calcistiche” comincia a guadagnare piuttosto bene. Con un pizzico di arroganza tenta di sedurre Luis Figo, ma questi è cliente di Josè Veiga, un’istituzione. Nel 2002 perfeziona il suo primo, storico trasferimento fuori dal Portogallo: Hugo Viana, promessa del calcio lusitano, passa agli inglesi del Newcastle per una cifra vicina ai 13 milioni di Euro.
Di questi, una buona parte va a Mendes, che si ritroverà nei mesi a seguire la rubrica del cellulare piena di numeri di calciatori ed allenatori che vedono in lui la persona capace di trasformare i sogni in realtà. Tutti lo cercano, e lui intanto scopre il Talento, il giocatore che gli cambia la vita. Cristiano Ronaldo viene da subito ingaggiato da Mendes, che lo segue ovunque, pure in bagno si dice. L’amico e cliente Josè Mourinho poi, quando si trasferisce al Chelsea, gli fa fare un sacco di soldi. Lo special one acquista tutti, ma proprio tutti, i giocatori della Gestifute. Paulo Fereira, Ricardo Carvalho e Petr Čech fanno guadagnare tantissimo alla società, che con Deco poi fa il colpo grosso, acquistando dal Porto più del 20% del suo cartellino.
IL RE – Il 2014 verrà ricordato dagli addetti ai lavori, ovvero da chi segue gli interessi di calciatori e allenatori, come l’anno di Jorge Paulo Mendes. In pochi mesi diventa il re del calcio mondiale e guai a pestargli i piedi. E’ lui a dettare i tempi del calciomercato mondiale. E’ lui a imporne le regole, come un potente boss. Cristiano Ronaldo, suo assistito ( ricordiamolo ancora una volta ), vince il Pallone d’Oro dopo una stagione da extraterrestre.
Ironia della sorte a Lisbona, nella sua città, si gioca a maggio la finale di Champions League tra le due squadre di Madrid, il Real e l’Atletico. In campo, guarda un po’, ci sono due dei pezzi pregiati della scuderia di Mendes, Diego Costa e Cristiano Ronaldo. A trionfare sarà CR7, che però non giocherà un gran Mondiale. Poco importa per gli affari di Mendes, visto che in Brasile esplode il talento di James Rodriguez, ventitreenne con la faccia da bambino, che da solo porta la Colombia a risultati incredibili. A piovere sul bagnato ( in senso ironico s’intenda ) ecco Angel Di Maria, altro cliente di Jorge Paulo, protagonista dell’incredibile secondo posto dell’Argentina.
Domani l’ultima puntata della nostra inchiesta. Vi sveleremo i clamorosi retroscena dietro alle trattative che hanno portato Di Maria e Falcao al Manchester United.