Manifestazione casa, proseguono le indagini sugli scontri a Roma
Vetrine imbrattate, spray sui muri, pali della segnaletica stradale divelti. Roma conta i danni dopo la manifestazione di sabato pomeriggio mentre le forze dell’ordine proseguono le indagini. Il corteo che è sfilato per le vie della Capitale per manifestare contro le politiche di austerity e il governo Renzi ha vissuto momenti di tensione tra via Veneto e via del Tritone: è lì che ci sono stati gli scontri più duri.
Una ventina i feriti: il più grave è un peruviano che ha perso le dita di una mano ed è stato ricoverato al Policlinico Umberto I.
I fermati sono quasi tutti ventenni. Per lo più romani. Ma c’è anche chi viene da Napoli, da Trieste, da Catanzaro. Le accuse vanno da resistenza e lesioni a porto abusivo e uso di materiale esplodente. In alcuni casi si tratta di persone già note alle forze dell’ordine.
Digos e Nucleo informativo dei carabinieri da domenica stanno scandagliando i social network. Molte persone che erano in via Veneto, sabato pomeriggio, hanno postato foto, commenti, video su Facebook e Twitter. Tutti pezzi di un puzzle che le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire per dare un nome a chi ha partecipato agli scontri. Il sospetto è che si tratti di personaggi degli ambienti romani più radicali, ma anche gente proveniente dal Nord Italia e dalla Campania, probabilmente volti noti alle forze dell’ordine.
Sarebbe invece già stato identificato il poliziotto in borghese che in via del Tritone ha violentemente calpestato una ragazza ferita alla testa, distesa a terra e bloccata da un altro agente: si tratterebbe di un graduato in servizio presso un commissariato del centro. È in corso un’indagine interna.
Devono invece ancora essere identificati quei ragazzi che in sella a una bicicletta sabato pomeriggio precedevano il grosso dei manifestanti: sarebbero delle ‘vedette’, sostengono le forze dell’ordine, incaricate di anticipare il corteo e riportare informazioni sul numero e la posizione di polizia e carabinieri.
E poi ci sono le telecamere di via del Tritone e piazza Barberini: poche centinaia di metri che hanno fatto da palcoscenico agli scontri più violenti. Polizia e carabinieri stanno analizzando le immagini. Molti di coloro che sabato hanno partecipato agli scontro sarebbero stranieri. Secondo la questura per far scattare dei provvedimenti sarà necessario del tempo.