Renzi: “Sto con la Francia, Ue non ci tratti da scolaretti”
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in visita ufficiale a Londra dal premier britannico David Cameron, si schiera a fianco della Francia nella sua decisione di sforare il 3% nel rapporto deficit-Pil. “Rispetto la decisione di un Paese libero e amico come la Francia, nessuno deve trattare gli altri Paesi come si trattano degli studenti”, ha detto Renzi, replicando alla cancelliera tedesca Angela Merkel che ieri aveva invitato tutti i Paesi dell’Unione “a fare i loro compiti”. “Se la Francia ha deciso così avrà i propri motivi e io sto dalla parte di Francois Hollande e Manuel Valls“, ha aggiunto il premier, sottolineando però che l’Italia “rispetterà il vincolo del 3%” anche se Roma ha già deciso di rallentare il processo di riduzione del debito e di rinviare di un anno il pareggio di bilancio.
Dura la replica del commissario designato all’Economia Pierre Moscovici (peraltro già ministro delle Finanza proprio in Francia): “Se un Paese è sotto procedura per deficit e non prende le azioni necessarie e non fa le riforme, allora non ci sono dubbi o esitazioni: bisogna continuare con la procedura. Se un Paese non rispetterà le regole con le azioni necessarie e si trova sotto procedura, come la Francia, continuerò con la procedura”, ha spiegato. L’ex ministro francese delle Finanze ha parlato in audizione all’Europarlamento: “Da ministro delle Finanze in Francia ho ridotto il deficit. Quando sono arrivato in Francia il rapporto con il Pil era al 5,5% e siamo arrivati al 4,1% a fine 2013. E tutti i bilanci sono stati approvati dalla Commissione”, ha spiegato. L’avvertimento era anche rivolto all’Italia: “Le regole sono le stesse per tutti, non ci sono differenze tra i singoli Paesi, tutti saranno trattati usando la stessa bussola” ha detto a chi gli chiedeva cosa pensasse del rinvio italiano del pareggio di bilancio.