Messico, arrestato il capo del Cártel de los Beltrán Leyva
Héctor Beltrán Leyva, capo del cartello messicano della droga che porta il nome della sua famiglia, è stato arrestato presso il migliore ristorante di frutti di mare di San Miguel de Allende. Era considerato il più potente boss del narcotraffico del Messico dopo l’arresto di Joaquín Guzmán Loera, conosciuto anche come “El Chapo” e capo del cartello di Cártel de Sinaloa, avvenuto lo scorso febbraio.
Conosciuto anche come “El Ingeniero” o “El H”, era ricercato dalle autorità locali e quelle statunitensi: su di lui pendevano una taglia di 2,3 milioni di dollari in Messico e una di 5 milioni di dollari negli Stati Uniti. Proprio le autorità statunitensi, nel novembre del 2013, avevano avvertito che negli ultimi due anni il Cártel de los Beltrán Leyva si era rafforzato, aumentando la propria influenza.
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Héctor Beltrán Leyva era alla guida del cartello dal 2009, quando subentrò a suo fratello Marcos Arturo, noto come “El Jefe de Jefes”, dopo essere stato ucciso dal Cuerpo de Infantería de Marina in uno scontro a fuoco. Héctor Beltrán Leyva aveva provato a ridare vigore al suo gruppo uscito indebolito dopo l’uccisione del fratello e in preda alle consuete faide.
Secondo la stampa locale, il possibile successore alla guida del cartello sarebbe Fausto Isidro Meza Flores, conosciuto come “El Chapo Isidro”, ma l’arresto di Héctor Beltrán Leyva potrebbe causare nuove scissioni.
Pertanto, si tratta di un duro colpo al narcotraffico, che il Presidente del Messico messicano Enrique Peña Nieto ha subito esaltato ringraziando le forze di sicurezza per la cattura del boss tramite “Twitter”.
Secondo un recente rapporto della Procuraduría General de la República, in Messico operano 9 cartelli principali e oltre 40 gruppi minori, molti dei quali legati alle storiche organizzazioni criminali, come Cártel de Sinaloa, Cártel del Golfo, Los Zetas, Cártel de Juárez e Cártel de Tijuana.
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