L’Uruguay verso le elezioni
Il prossimo 26 ottobre si svolgeranno in Uruguay le elezioni generali e, secondo i recenti sondaggi, nessuno dei candidati alla presidenza del Paese otterrà la maggioranza assoluta. Sarà, pertanto, necessario ricorrere al secondo turno, fissato il 30 novembre, per stabilire chi sarà il prossimo Presidente uruguayano.
Anche in occasione delle precedenti elezioni, svolte nell’autunno del 2009, si fece ricorso al secondo turno. José Mujica fu eletto dopo aver ottenuto un’alta percentuale di voti: 49,34 per cento al primo turno e 54,63 per cento al secondo turno. Nonostante questi risultati, quest’anno il partito dello stesso Mujica, il Frente Amplio, potrebbe addirittura non vincere.
Il candidato del Frente Amplio è Tabaré Ramón Vázquez Rosas, e il suo principale problema è (ri)conquistare la fiducia dell’elettorato, ormai disaffezionato. Infatti, basti pensare che in occasione delle elezioni primarie dello scorso giugno, necessarie affinché ogni partito eleggesse poi un candidato presidenziale unico, si è registrato il più alto tasso di astensione della storia uruguayana: soltanto il 37 per cento degli aventi diritto al voto si è recato alle urne.
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Non sarà facile, tenuto conto che egli non può essere definito come un ‘innovatore’, al contrario del suo principale avversario Luis Alberto Aparicio Alejandro Lacalle Pou del Partido Nacional, nonché figlio dell’ex Presidente Luis Alberto Lacalle de Herrera.
Egli ha promesso rinnovamento generazionale e cambiamento, in particolare per quanto riguarda la politica estera. Lacalle Pou, paradossalmente, potrebbe vantare il supporto di chi ha beneficiato delle politiche sociali di Mujica.
Durante la sua presidenza, le condizioni generali del Paese sono migliorate, come testimoniato dalla riduzione del livello di inflazione e povertà, cosicché la popolazione è più attratta dalle promesse di investimenti di Lacalle Pou.
Recentemente l’Uruguay aveva attirato l’attenzione mondiale per la personalità del suo attuale Presidente e l’adozione di leggi come la depenalizzazione dell’aborto, la legalizzazione della vendita di marijuana e il matrimonio paritario. Oggi, però, la comunità internazionale attende con particolare interesse l’esito delle elezioni del Paese sudamericano, soprattutto alla luce dei risultati elettorali di altri Stati, come il Brasile e la Colombia.
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