Orellana salva il governo sul Def. Di Battista: “Che schifo d’uomo”

Pubblicato il 15 Ottobre 2014 alle 13:36 Autore: Antonio Atte
orellana m5s passa con Renzi

Valanga di insulti su Luis Alberto Orellana da parte degli ex compagni di partito. Votando a favore della nota di aggiornamento del Def (Documento di Economia e Finanza), che rinvia al 2017 il pareggio di bilancio, il senatore ex M5S (ora nel gruppo misto) è risultato decisivo per il passaggio del provvedimento al Senato: il governo necessitava infatti di 161 voti e l’appoggio inatteso dell’ex grillino si è rivelato provvidenziale.

orellana senatore ex m5s

Le reazioni dei colleghi pentastellati non si sono fatte attendere. Particolarmente duro Alessandro Di Battista, che su Facebook commenta così: “Che schifo di uomo. ma lo devo pizzicare..lo devo pizzicare. lo farò quantomeno vergognare anche se per quattro spiccioli sarebbero capaci anche di vendersi l’anima, oltre che i valori”. Duro anche il commento di Di Stefano: “Gli Scilipoti, i Razzi, i Barabba sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Faranno i conti con la loro anima, qualora vi entrassero in contatto prima o poi”.

di battista orellana

Su Twitter Carlo Sibilia chiede a Orellana: “Qual è la scusa che ti racconti per non sentirti un verme?”.

sibilia

Dello stesso tenore i commenti di altri deputati grillini come Carla Ruocco (“Comoda la poltrona, vero?”) e Federico D’Incà (“Babbo Natale Orellana salva il governo sul Def”).

Rabbia social anche da parte di Paola Taverna, che sul suo profilo Facebook accusa Orellana di aver consegnato l’Italia come “prigioniera politica” all’”imperialismo europeo”.

taverna

Il senatore del gruppo misto si è difeso ricordando “di aver votato al di fuori di logiche di appartenenza e secondo coscienza anche in passato”. “L’articolo 67 della Costituzione – aggiunge Orellana – recita che il parlamentare è libero da vincolo di mandato e deve rispondere alla propria coscienza. Auspico che lo spostamento al 2017 del pareggio di bilancio darà modo di poter fare qualche intervento in più in economia come proseguire con gli 80 euro in busta paga, abbassare l’Irap e poter realizzare una politica economica espansiva e contro il regime imposto da Bruxelles”.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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