No euro, lite Salvini-Grillo. Il leader M5S: “Lega partito degli euromolli”
Scintille in rete fra Beppe Grillo e Matteo Salvini e la possibile alleanza fra Movimento cinque stelle e Lega nord resta al palo. Salvini nei giorni scorsi, forte della vicinanza dei due movimenti rispetto ad alcune questioni come la necessità per l’Italia di ottenere una maggiore indipendenza da Bruxelles, aveva proposto all’ex comico genovese un incontro per confrontarsi sui temi dell’euro e dell’immigrazione.
Ma la proposta di Salvini ha ricevuto oggi una sonora bocciatura. Grillo oggi sul suo blog, elencando le scadenze fissate per realizzare il referendum consuntivo per l’uscita dall’euro, annunciato nella tre giorni del circo massimo, replica : “Caro Salvini, non c’è bisogno di alcun incontro ufficiale. La Lega appoggi, se vuole, le idee che ritiene giuste senza chiedere nulla in cambio. Se la Lega propone cose in linea con il programma M5s, riceverà il nostro supporto come sempre successo per qualunque forza politica”.
Il post prosegue con un vero e proprio attacco al carroccio definendo il partito di Salvini la “lega degli euromolli”: “La Lega degli euromolli lancia il sasso dell’uscita dall’euro e poi nasconde la mano. Il M5S porterà gli italiani al referendum sull’euro: si può fare, come si spiega in seguito, e lo capirebbe anche Salvini che evidentemente non è informato. Il referendum consultivo si può fare. Per poterlo indire è necessario approvare una legge costituzionale “ad hoc” come avvenuto nel 1989 quando si chiese agli italiani se dare o meno facoltà costituente all’Unione Europea”.
Non si fa attendere la replica di Salvini che su Facebook si dichiara amareggiato per il rifiuto del confronto manifestato: “Purtroppo Grillo ha rifiutato il confronto. Peggio per lui, noi le nostre battaglie contro l’Euro, l’invasione clandestina e lo Stato tassatore le facciamo anche da soli”.
Intanto Grillo prosegue la sua personale battaglia per il referendum sull’uscita dall’euro e spiega la procedura che si attiverà a partire dalla raccolta delle firme necessarie a novembre: “La legge per indire il referendum sarà presentata agli italiani sotto forma di legge di iniziativa popolare. Per poterla depositare in Parlamento è necessario raccogliere almeno 50.000 firme in sei mesi. Una volta depositata, presumibilmente a maggio 2015, i portavoce del M5S alla Camera e al Senato si faranno carico di presentarla in Parlamento per la discussione in Aula. Approvata la legge costituzionale ad hoc che indice il referendum, considerando i tempi di passaggio tra le due Camere, a dicembre 2015 gli italiani potranno andare alle urne ed esprimere la loro volontà sull’uscita dall’euro con il referendum consultivo”.
Non manca la classica stoccata a Renzi:“A partire da novembre inizieremo a raccogliere le firme. Abbiamo bisogno del maggior numero di adesioni possibile per non lasciar alcun alibi a questi portaordini della Merkel e della BCE capeggiati da Renzie. Gli italiani devono poter decidere se vogliono morire con l’euro in mano oppure vivere e riprendersi la propria sovranità”.