Lega Nord in piazza con “Stop invasione”, Salvini: “Sarà una giornata storica e memorabile”
Xenofobi uniti in piazza a Milano, per dire no all’immigrazione. “Stop invasione” è il nome della manifestazione, organizzata dalla direzione leghista, che sabato 18 Ottobre si snoderà per le vie del centro storico meneghino, partendo da Porta Venezia e raggiungendo Piazza del Duomo.
SALVINI: “GIORNATA STORICA E MEMORABILE” – “Si preannuncia una giornata storica e memorabile”, ha affermato il segretario leghista Matteo Salvini, che parla di “numeri che in Lega non si vedevano da 15 anni”. Per il nuovo leader del Carroccio, poi, questa è “l’occasione di sfratto anticipato a Pisapia, visto come ha ridotto la città”, precisando che si tratta di una manifestazione aperta a tutti. O per lo meno, a chi condivide la battaglia leghista. Non manca, dunque, la stoccata a Beppe Grillo, dopo le aperture dei giorni precedenti per avviare un confronto sull’Euro e l’immigrazione.
“Grillo mi ha deluso”, ha affermato Salvini, perché “o ha paura o scappa”, riferendosi al mancato incontro in streaming proposto dal leghista al comico genovese per confrontarsi proprio sull’Euro e sull’Europa.
LA MOBILITAZIONE DELLA DESTRA RADICALE – La manifestazione “Stop invasione” proposta dal Carroccio non lascia insensibili le frange più radicali della destra. Mentre Forza Nuova si sta organizzando con cortei che sfileranno in alcune città, Fratelli d’Italia dirà no a “Mare nostrum” da Reggio Calabria.
“Progetto Nazionale” e CasaPound, invece, saranno proprio in piazza con la Lega. “Abbiamo deciso di partecipare con delegazioni da tutta Italia al grande corteo in programma la prossima settimana a Milano perché riteniamo che ci siano alcune battaglie proprie degli italiani prima ancora che di una singola forza politica”, ha affermato in un comunicato, comparso il 10 ottobre sul sito di CasaPound, il presidente del movimento Gianluca Iannone, il quale ha, poi, parlato di “una mobilitazione di popolo per dire all’Ue al governo che gli italiani ci sono e non sono più disposti a essere trattati come i reietti d’Europa”.
Il vice presidente del movimento Simone Di Stefano, poi, va oltre, affermando che dire “stop all’invasione” significa anche “fermare la colonizzazione della nostra economia da parte degli stranieri”.
LE ALZATE DI SCUDI DI ANPI E CGIL – Oltre ai movimenti di estrema destra, anche quelli della sinistra radicale sono rimasti colpiti da “Stop invasione”. In questo caso, però, si tratta di un’alzata di scudi contro la manifestazione leghista. Il presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani di Milano Cenati ha considerato preoccupante “il recupero pieno, da parte della Lega, del vecchio impianto xenofobo”, sottolineando che “Salvini ha cambiato i destinatari del messaggio: non più i “padani”, ma l’insieme degli italiani” in una “svolta di tipo nazionalista che favorisce la saldatura col mondo dell’estrema destra”.
Anche Graziano Gorla della CGIL definendo come “inconcepibile” lo scagliarsi contro “chi è fuggito da miseria, guerra e fame” che sono i primi nemici dei lavoratori.
Così, mentre alcuni intellettuali, tra cui la scrittrice Dacia Maraini, hanno firmato l’appello per #Stoprazzismo di domani a Castel Volturno, a Milano centri sociali, anti-fascisti e la sinistra radicale hanno indetto una contro-manifestazione al Castello Sforzesco.