Regioni e Legge di Stabilità, resta tensione Chiamparino: “Alzare Irap? Mi dimetto”
Continua il dibattito sulla legge di stabilità e permane l’irritazione delle Regioni dinanzi ai tagli prospettati.
ZAIA: NO A TAGLI LINEARI – Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, si schiera a difesa della sua regione contro i tagli lineari. Intervistato da La Stampa, Zaia va giù duro: “Io mi limito a contestare l’ipocrisia di considerare tutte le regioni uguali. Facile dire che le Regioni sprecano. Anch’io potrei dire che i ministeri sprecano. Il punto è che chi è virtuoso non può essere trattato come chi non lo è. E invece questa Legge di stabilità ignora questa distinzione“. E aggiunge: “Per il Veneto, che è una regione virtuosa, i tagli peseranno moltissimo. Per le Regioni che sprecano tanto, invece, cambierà poco: continueranno a sprecare”. Da Zaia anche un via libera alla riduzione dell’Irap, anche se permane la perplessità sulle coperture: “Da presidente di una regione che conta 600mila imprese, penso che l’Irap non vada solo tagliata, ma eliminata del tutto. Il problema è come paghiamo questa manovra”.
ROSSI E I TAGLI ALLA SANITA’ – E mentre Zaia propone il sistema dei costi standard, per evitare tagli alle Regioni in settori virtuosi e delicati come la sanità, anche il governatore della Toscana, Enrico Rossi, si sofferma sui problemi per la salute derivanti dai tagli prospettati. E afferma, via Facebook: “Dopo i tagli decisi dal governo, per salvare la sanità pubblica e per tutti, ho proposto una rivoluzione della sanità toscana che prevede di intensificare la lotta agli sprechi, di riorganizzare il servizio in tre aziende sanitarie-ospedaliere-universitarie al posto delle attuali 16, di richiedere un contributo significativo ai ceti medio alti sulle prestazioni sanitarie, di rimettere al centro l’appropriatezza e l’eticità delle cure”. E, ispirandosi ad Enrico Berlinguer, chiede una sanità di qualità per tutti ma non gratuita per tutti: “Il servizio universalistico significa che le cure sono uguali e di qualità per tutti e non gratuite per tutti, anche perché i ticket ci sono e a volte sono indiscriminati colpendo le fasce più deboli”.
CHIAMPARINO E L’IRAP – Preoccupato il Governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, che parla della situazione delicata riguardante i conti della sua Regione: “O ci suicidiamo o andiamo dal Governo a chiedere un intervento straordinario per il Piemonte. Questo naturalmente dopo che avremo chiuso la vicenda sulla legge di stabilità”. E, parlando di piani di salvataggio, dice la sua su un possibile aumento dell’Irap: “Normalmente il Governo, quando fa piani di salvataggio, ti chiede di portare la tassazione al massimo. Io vorrei essere molto chiaro, se mi chiedono di toccare anche di un solo euro in più l’Irap, lascio ad altri questa responsabilità e mi dimetto. Su questo ci metto la faccia e anche il mio ruolo di presidente della Regione, perchè sarebbe un massacro economico al quale non intendo partecipare”.
MORANDO FIDUCIOSO – Cerca di stemperare i toni il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, intervistato da La Stampa: “Penso che attraverso il confronto una soluzione la si possa trovare, non ci sarà una chiusura da parte del governo”. Anche perché “appare difficile sostenere che su una spesa delle Regioni che, sanità compresa, ammonta a 160 miliardi di euro non se ne possano risparmiare 4. Non voglio dire che sia facile, ma negare che si possa fare uno sforzo sarebbe davvero arduo”. Morando difende la legge di stabilità – “un punto di equilibrio e di compromesso forte tra ‘domandisti’ e ‘offertisti’, cioè francesi e tedeschi” – e si aspetta “una valutazione complessivamente positiva” da parte dell’Europa. E sul Tfr dichiara: “ogni cittadino potrà avere tutti gli elementi per scegliere liberamente. Avere un’ opportunità in più non danneggerà nessuno”.