La Svezia e il mistero del sottomarino: clima da Guerra Fredda
Se fosse un romanzo avrebbe tutti gli ingredienti per diventare un libro di successo. Quello che sta accadendo in Svezia, con la marina del paese scandinavo impegnata da giorni nella ricerca di un sottomarino straniero nelle acque di fronte a Stoccolma, è invece reale e ci dice qualcosa dell’atmosfera che si respira nei paesi che si affacciano sul Mar Baltico.
I sospetti si concentrano sulla marina russa: il sottomarino apparterrebbe a Mosca che però nega e ieri ha consigliato alla Svezia di chiedere informazioni all’Olanda, la quale a sua volta dice di avere nulla a che fare con questa situazione.
Intanto ormai da venerdì di fronte a Stoccolma incrociano navi militari ed elicotteri. Non si ha certezza su cosa si nasconda sotto il pelo dell’acqua ma la più grande mobilitazione militare della Svezia sin dai tempi della Guerra Fredda la dice lunga sul clima di insicurezza che serpeggia nel Baltico, altra linea di confine tra Russia e paesi europei.
Nelle ultime settimane, la Finlandia e la Svezia hanno più di una volta denunciato sconfinamenti da parte di aerei militari russi. L’Estonia ha dichiarato che a inizio settembre un suo ufficiale dell’intelligence è stato prelevato e portato in Russia. Tallinn denuncia che il traffico di navi e sottomarini militari russi lungo il confine marittimo è sempre più frequente.
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“Questo tipo di incidenti acuisce il senso di insicurezza, non solo in Svezia ma in tutta la regione del Mar Baltico” ha dichiarato alla Reuters Anna Wieslander, vice direttore dell’Istituto svedese per gli Affari Internazionali. L’Estonia ha informato di aver innalzato la sorveglianza intorno alle isole Hiiumaa e Saaremaa. La Lituania teme per la sicurezza di un gasdotto che arriva fino al porto di Klaipeda e che dovrebbe in futuro ridurre la dipendenza del paese dall’energia russa.
Secondo Tomas Ries, del Consiglio Nazionale di Difesa Svedese, tutto fa pensare che quello intercettato nell’arcipelago di Stoccolma sia un mezzo navale russo. Tra le ipotesi si fa strada quella che a incrociare le acque svedesi basse dell’arcipelago di Stoccolma sia un mini-sommergibile in uso alle forze speciali. Un grande sommergibile sarebbe già stato avvistato, sostengono i funzionari della difesa svedesi.
Sarebbe una prova di forza, un mostrare i muscoli: azioni del genere, ha detto Ries alla stampa svedese, continueranno fin quando Putin resterà al comando del paese. “Si tratta probabilmente di una strategia a lungo termine contro l’Occidente” prosegue: “Il messaggio è che dobbiamo rispettare la Russia e i suoi interessi”.
Nel corso degli ultimi decenni Stoccolma avrebbe perso la sua capacità di sorvegliare efficacemente le proprie acque, ha sottolineato l’agenzia Reuters. Questo aumenta la pressione, considerato che è fresco il ricordo dei risultati di un dossier pubblicato l’anno scorso: in caso di attacco le forze armate del paese sarebbero in grado di reggere appena una settimana.
Il giornale russo Nezavisimaya Gazeta ha ipotizzato che ciò che sta accadendo di fronte a Stoccolma sia una grande operazione finalizzata a innalzare il budget militare. Nel frattempo le ricerche proseguono.