Elezione membri Consulta: Renzi boccia Violante e apre al M5S
Matteo Renzi ieri a “otto e mezzo” ha scaricato in diretta tv Luciano Violante, candidato PD per il ruolo vacante alla Corte Costituzionale, aprendo apertamente le porte al m5s al fine di far terminare la lunga impasse che ha coinvolto in questi mesi il parlamento italiano per l’elezione dei nuovi membri di Cms e Consulta.
Nella puntata del programma di la7, che ha visto il ritorno di Lilli Gruber dopo la lunga assenza, Renzi ha infatti dichiarato: “Se ci sono le condizioni politiche per arrivare ad un accordo su un nome diverso da Violante il PD cambierà il suo candidato alla Corte Costituzionale”. Per rendere meno amara all’ex presidente della camera la bocciatura, Renzi ha quindi fatto leva sul suo senso di responsabilità istituzionale: “Violante è un servitore delle istituzioni”. Passata anche la ventesima fumata nera, si concretizza sempre di più da parte del governo la decisione di indirizzarsi verso movimento di Beppe Grillo per trovare finalmente un accordo.
A tal proposito lasciano pochi dubbi le parole del premier, il cui auspicio è che in ogni caso si trovi un candidato di sesso femminile: “Apriamo formalmente a Grillo sulla Corte costituzionale: nelle prossime ore ci sarà un incontro tra i capigruppo del Pd, Speranza e Zanda, che ho visto oggi, per aprire un ragionamento”. La strategia di Renzi era stata anticipata già il 7 ottobre scorso dal deputato PD Roberto Giacchetti, che in un video rilasciato al “Fattoquotidiano” spiegava: “dobbiamo prendere atto che si deve avviare una riflessione con il terzo partito, il M5S, per trovare un candidato effettivamente capace di superare i problemi che esistono”. L’accordo con i penta stellati tuttavia non sarà una passeggiata per Renzi, visti i trascorsi alquanto burrascosi e considerando che l’ipotesi di un accordo per l’elezione dei membri vacanti di Consulta e Csm ventilata nella scorsa settimana aveva provocato feroci ironie da parte di alcuni esponenti del m5s; il deputato grillino Danilo Tonelli, che già aveva sollevato in aula il caso dell’incandidabilità di Violante, su facebook aveva commentato in modo sprezzante il cambio di direzione del premier: “Renzi bussa al M5S solo perché non ha i numeri per votare chicchessia”.
Tuttavia nonostante le perplessità e la storica inimicizia con Renzi, l’idea di poter ottenere dal PD un appoggio per il candidato al CSM in cambio del sostegno m5s per due tecnici alla consulta, non dispiacerebbe al movimento; per la candidatura al CSM da parte dei penta stellati era infatti già emerso la scorsa settimana il nome di Alessio Zaccaria, docente ferrarese di Diritto Civile all’università di Verona.