Tfr in busta paga, l’allarme di Banca d’Italia: “Se passa a rischio le pensioni”
La Banca d’Italia, pur giudicando nel complesso positiva la Legge di Stabilità, lancia l’allarme sul Tfr in busta paga. Secondo Via Nazionale, la misura in questione deve mantenere il carattere della temporaneità (non oltre i 3 anni), altrimenti il sistema pensionistico potrebbe risentirne. Il rischio è infatti che “l’adesione dei lavoratori a basso reddito” li porti “in futuro ad avere pensioni non adeguate”.
Anche perchè il contestuale aumento della tassazione a carico dei fondi pensione “dà luogo ad un’evidente penalizzazione della scelta previdenziale, sconfessando il ‘patto’ stipulato dallo Stato con i lavoratori e i cittadini che hanno scelto di aderire a tali forme pensionistiche anche sulla base delle campagne istituzionali di sensibilizzazione e delle incentivazioni fiscali”. E’ la valutazione “fortemente negativa” sulle misure della legge di stabilità espressa dall’Ania che propone un’aliquota del 12,5% contro il 20% della manovra. L’anticipo del Tfr maturando in busta paga “finisce per penalizzare ulteriormente le nuove generazioni che sarebbero private di un quadro di sufficienti garanzie per il loro futuro”.
Per il resto, come detto, le valutazioni sono abbastanza buone, soprattutto perchè la manovra si dimostra per la prima volta dopo molto tempo espansiva: “Data l’eccezionale profondità e durata della recessione, il rallentamento nel processo di aggiustamento dei conti pubblici proposto appare motivato: può contribuire a evitare il rischio di una spirale recessiva”, ha notato il vicedirettore Luigi Signorini. “Significativa” è la prevista riduzione del cuneo fiscale, mentre sul fronte delle entrate “vanno stimati con cautela” i possibili incassi (3,5 miliardi) dalla lotta all’evasione.