Berlusconi torna e tuona contro i giudici “Senza di me va tutto a vantaggio della sinistra”
Gli era stato intimato di non diffamare i giudici pena la revoca dell’affido ai servizi sociali. Silvio Berlusconi, in occasione della presentazione delle liste per le europee di Forza Italia, si è trattenuto ma ha comunque voluto dire la sua sulla questione. “Avere reso impossibile la mia candidatura va a tutto vantaggio della sinistra. E queste vicende hanno una indubbia valenza politica. Tutto questo accade per un’ingiusta decisione della magistratura che mi ha condannato per un fatto inesistente che sarei stato nell’impossibilità tecnica di commettere”. Un leit motive già sentito in passato accompagnato però da una dichiarazione volta a gettare acqua sul fuoco appena acceso. “Rispetto la sentenza – afferma l’ex premier – in attesa che sia riconosciuta la mia innocenza non posso che rispettare l’ordinamento e darò corso alle decisioni della magistratura, nonostante le ritenga ingiuste”. Decisioni che lo porteranno ad assistere gli anziani in un centro appena fuori Milano di cui ormai si sa tutto. “Mi fa piacere fare volontariato – racconta Berlusconi – perché ho sempre fatto attività di supporto a chi ha bisogno, così ad esempio ho sempre dedicato il sabato mattina a visitare i miei collaboratori ricoverati in ospedale. E ho anche visitato molto spesso gli anziani, soprattutto negli ultimi due anni di vita di mia madre che si dedicava a questo”.
L’ex Cavaliere passa poi in rassegna le liste di Forza Italia per le Europee: “ci sono amministratori locali ben radicati ma anche nomi nuovi dal mondo dell’università e delle professioni. Il giusto mix per rappresentare al meglio le esigenze del nostro Paese a Bruxelles”. Ribadisce la necessità di operare una “riforma costituzionale in Italia” che dia più poteri decisionali al premier. Tuona contro i “4 colpi di Stato” che sono stati commessi negli ultimi “4 anni” e lancia un appello ai moderati “affinché si uniscano per trasformare la maggioranza sociale dei moderati in maggioranza politica consapevole e organizzata”. Infine una stilettata al suo alter ego e ora primo ministro Matteo Renzi: “Il presidente del Consiglio, mai nemmeno candidato alle elezioni nazionali, e ce lo siamo detto, a Firenze da sindaco ha preso 101 mila voti, io 220 milioni di voti a ogni elezione in questi venti anni, lui è alla guida di un governo non eletto, ma ha saputo con merito conquistare la maggioranza del suo partito”.