La Boschi si racconta a Vanity Fair: “Sono single, vorrei un compagno e dei figli”

Pubblicato il 22 Aprile 2014 alle 18:28 Autore: Alessandro Genovesi
Referendum-Maria Elena Boschi

È una Maria Elena Boschi inedita quella intervistata dalla rivista Vanity Fair, in edicola domani. Il ministro per le Riforme per la prima volta parla a ruota libera della propria vita privata, rivelando di “essere single da un anno” e ammettendo che “la vita di coppia mi manca”.

“Desidero molto trovare un compagno. Torno tardi dal lavoro, la casa è sempre vuota – aggiunge il ministro –  sono lì da sola a bermi una tazza di latte e magari ho passato la giornata a discutere di emendamenti con uno dell’opposizione. Vorrei almeno trascorrere il mio tempo libero con qualcuno con cui sognare un futuro insieme”. La Boschi ammette anche di sentire l’esigenza di diventare mamma: “Figli? ne vorrei tre. E a volte penso di essere già in grave ritardo”.

In relazione alle critiche ripetutamente ricevute a causa della propria avvenenza, il titolare del dicastero per le Riforme risponde con un po’ di amarezza: “Cerco di reagire con il sorriso e di non farmi scoraggiare… Però se un attacco viene da una donna mi ferisce di più. Perché tutte le donne, in tutti i campi, sanno benissimo che per ognuna di noi, rispetto agli uomini, la fatica è doppia. Dobbiamo dimostrare di essere due volte più brave. Si dice sempre così, lo so, ma purtroppo non è un luogo comune”.

renzi

Al di là della sfera personale, l’intervista tocca anche temi etici e politici, a cominciare dalle leggi su fecondazione assistita e matrimoni omossessuali. La Boschi, nonostante la fede cattolica, evidenzia come “le scelte devono essere fatte rispettando le idee di tutti, anche di coloro che non credono. Non stiamo parlando di leggi in astratto, parliamo di scelte che toccano profondamente la vita delle persone”. Quindi via libera ad una legge che permetta la fecondazione assistita, anche perché “ho diverse amiche della mia età, o poco più grandi di me, che fanno molta fatica a rimanere incinte. Alcune stanno provando la strada della fecondazione, sono andate in Spagna più volte con costi notevoli e spesso senza risultati. È un percorso doloroso, che non tutti si possono permettere”.

Quanto a matrimoni e adozioni gay, via libera solo per i primi: “Niente in contrario in linea teorica, però credo che troppo spesso si usi questo tema delle adozioni per far saltare il banco della discussione sulla parità dei diritti. Io sono per un approccio più moderato, che tenga conto di tutta la complessità del mondo arcobaleno. Cominciamo a riconoscere la parità tra coppie gay ed etero e poi, un passo alla volta, aspettiamo che il Paese sia davvero pronto ad accogliere le nuove famiglie”.


 

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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