L’indiscrezione: a Venezia Berlusconi candida Mara Venier
Venezia. Città fantastica e storica, meta di milioni e milioni di visitatori ogni anno. Oggi la città lagunare si trova in una difficile situazione politica: a guidare la città è il commissario prefettizio, Vittorio Zappalorto, sostituto di Giorgio Orsoni, sindaco dem arrestato lo scorso 4 giugno. Ed in previsioni delle nuove elezioni, Berlusconi pensa di candidare Mara Venier.
Venezia capoluogo del Veneto, una regione notoriamente di centro destra. Pardon, leghista. Storicamente di centro (qui la Democrazia Cristiana raggiungeva cifre da capogiro), dalla fine della Prima Repubblica la pesante eredità del partito di Moro ed Andreotti è stata raccolta dal partito di Bossi che, dalle ultime due legislature, guida la Giunta regionale con Luca Zaia, uomo forte della Lega Nord. E le percentuali per il partito padano sono bulgare. Poi c’è Venezia, una sorta di enclave. Qui, infatti, da Tangentopoli in poi, si è affermato il centro sinistra attraverso l’area più centrista della coalizione. Cacciari con L’Ulivo e la Margherita, Paolo Costa sempre col partito di cui fu leader Francesco Rutelli. Ultimo Orsoni col Partito Democratico.
Ma tutte le storie non è detto debbano avere una buona fine. Questo scandalo (l’arresto di Orsoni per presunta violazione della normativa in materia di finanziamento ai partiti) potrebbe portare i cittadini lagunari a votare per l’altra parte politica, per il centro destra. E dal suo cappello magico, Berlusconi estrapola il nome di Mara Venier come prossimo sindaco della città dei Dogi. Il leader di Forza Italia avrebbe chiesto direttamente alla conduttrice veneziana di scendere in campo, secondo le indiscrezioni de Il Corriere della Sera, alla cena di presentazione dell’ultimo libro di Alfonso Signorini, ‘L’altra parte di me’.
Venier parla oggi al quotidiano fondato a Milano nel 1876: “Io sono anarchica – sostiene – il colore politico non mi interessa. Vorrei solo che qualcuno facesse qualcosa per la mia città, che io amo tantissimo. Oggi il malcontento è altissimo. Io torno a Venezia una volta alla settimana e ho il polso della situazione”. Conclude sostenendo come “sia una gratificazione incredibile questa proposta, ma da qui a decidere di farlo ne passa. Si tratta di una decisione che cambierebbe la mia vita, quindi per la prima volta non agirò d’istinto”. Come Berlusconi che, nuovamente, si è affidato ai sondaggi per capire se il nome della Venier fosse apprezzato o meno. E dalle rilevazioni sembra piacere ai veneziani più degli altri politici di professione forzisti.