Infografiche – Elezioni Grecia, Presidenziali 2014: finestra sul voto
Oggi andrà in scena il primo turno delle elezioni presidenziali in Grecia, per la nomina del successore del socialista Karolos Papoulias, giunto al termine del suo secondo mandato consecutivo e pertanto non rieleggibile. Il Parlamento greco si presenta al voto in una situazione di assoluta instabilità, che peraltro lo contraddistingue da oltre due anni. Ma la scelta del nuovo Presidente della Repubblica greca, in caso di stallo, potrebbe porre addirittura la parola fine all’esecutivo guidato da Antonis Samaras.
Elezioni presidenziali Grecia: il sistema di voto
Il Presidente della Repubblica di Grecia, come spesso accade in una repubblica di tipo parlamentare – come quella ellenica – svolge un ruolo poco più che cerimoniale. Ciononostante, la Costituzione greca stabilisce un alto quorum per l’elezione: i 2/3 dell’assemblea nei primi due scrutini, i 3/5 nel terzo. Ma ciò che vincola ancor di più il Parlamento alla ricerca di un ampio consenso è il comma 4 dell’articolo 32 della Carta, che sancisce lo scioglimento della Camera in caso di mancata elezione dopo il terzo scrutinio.
Dal quarto scrutinio – possibile quindi solo dopo nuove elezioni legislative – il quorum si abbassa, come sottolineato dallo stesso articolo 32.4: i 3/5 dell’assemblea nel quarto scrutinio, il 50%+1 nel quinto e la maggioranza relativa nel sesto, a cui partecipano solo i due candidati più votati nel turno precedente.
Verso elezioni anticipate?
La composizione dell’attuale parlamento greco, costituitosi a seguito delle elezioni legislative del giugno 2012, rende molto difficile la scelta di un nuovo presidente nei primi tre scrutini. Questa, infatti, è la situazione (posizionarsi con il mouse sul grafico per ulteriori dettagli):
Come si può notare, la maggioranza di governo in due anni e mezzo ha perso per strada ben 24 seggi. Dapprima la dipartita di DIMAR, che nel giugno 2013 ha tolto l’appoggio esterno all’esecutivo, in polemica per la chiusura di ERT, l’azienda radiotelevisiva pubblica greca.
A ciò si sono aggiunti i vari cambi di casacca occorsi in Parlamento in questo primo scorcio di legislatura, che hanno interessato un po’ tutti i partiti, portando alla nascita del gruppo parlamentare degli Indipendenti Democratici (17 seggi), a cui vanno aggiunti altri 7 parlamentari che si dichiarano indipendenti. Una situazione che ha interessato anche i due partiti di maggioranza – i conservatori di Nuova Democrazia e i socialisti del PASOK – che hanno perso complessivamente 7 seggi, passando da 162 a 155. Insufficienti sia per un’elezione nei primi due scrutini (quorum richiesto: 200) che nel terzo (quorum: 180).
Tutto ciò rende sempre più concreta l’ipotesi di scioglimento del Parlamento, con il ricorso ad elezioni anticipate. Non a caso, il Parlamento ha approvato la scelta di anticipare ad oggi le presidenziali, inizialmente previste per il prossimo febbraio. La scelta, avanzata dall’esecutivo, è arrivata dopo l’ok dell’UE al bilancio ellenico 2015, che però ha stabilito anche la proroga del programma di rientro oltre la fine di quest’anno, termine auspicato dal premier Samaras. Il capo del governo ha così preferito evitare ulteriori mesi di lacerazioni, forzando la mano a costo di provocare – in caso di mancato successo – nuove elezioni.
Candidati e precedenti
Al momento l’unico candidato ufficiale alla successione a Papoulias – non rieleggibile per raggiungimento del limite di due mandati consecutivi – è il conservatore Stavros Dimas, già Ministro degli Esteri ellenico e Commissario Europeo all’Ambiente, la cui candidatura è sostenuta dalla maggioranza di governo. Questo l’elenco dei presidenti della repubblica ellenica dal 1974 – con l’inaugurazione della Terza Repubblica – ad oggi (posizionarsi con il mouse sul grafico per ulteriori informazioni):
Come si può notare, il presidente uscente è l’unico socialista ad aver ricoperto la carica, ad eccezione dell’interim di 20 giorni di Alevras nel 1985, a causa delle dimissioni anticipate di Kostas Karamanlis. Ben quattro sono gli ex presidenti conservatori, due invece gli indipendenti. Gli ultimi due presidenti eletti sono gli unici ad aver ricoperto la carica per due mandati consecutivi. Diverso il caso di Karamanlis, unico presidente eletto per due mandati non consecutivi.
Lo stesso Karamanlis è l’unico ad essere stato eletto – per il suo secondo mandato – oltre il terzo turno, in un periodo di forte instabilità politica che vide lo svolgimento di ben tre elezioni legislative in 10 mesi, a cavallo tra giugno 1989 ed aprile 1990. Una situazione che sembra pronta a replicarsi, a distanza di 25 anni. Con la Troika ed i mercati pronti a trarne le dovute conclusioni.