M5S, continua la diaspora: se ne vanno altri tre
Continua la “diaspora Movimento 5 Stelle”: dopo le dimissioni di Tommaso Currò, è oggi la volta di ben tre portavoce pentastellati della provincia di Latina che, in accordo con il Meetup locale, hanno presentato le dimissioni. Primo della lista è, a sorpresa, Giuseppe Vacciano, tesoriere del gruppo a Palazzo Madama e colui che durante la maratona notturna per la legge di stabilità si è scagliato contro il Governo cogliendo anche il plauso di Beppe Grillo. Insieme a Vacciano escono dal Movimento la senatrice Ivana Simeoni ed il deputato Christian Iannuzzi (figlio della Simeoni).
“In questi mesi più di una volta mi è sembrato che alcuni dei principi del Movimento 5 Stelle fossero messi in secondo piano o accantonati per un bene superiore “ – ha scritto oggi sul suo profilo Facebook Giuseppe Vacciano – “ho sempre esposto le mie perplessità in sede assembleare, ma ho continuato a seguire la linea delineata in attesa di tempi più sereni. Quella delle dimissioni è una decisione presa già diverse settimane fa e che ho condiviso con il meetup di Latina e con i colleghi del Senato. Sono trascorse alcune settimane, per consentire al gruppo di organizzare la mia sostituzione (ho svolto la mansione di tesoriere) e soprattutto per non distogliere l’attenzione mediatica dagli importanti temi politici portati avanti dal Movimento. Le decisioni prese e le scelte organizzative fatte nelle scorse settimane dal M5S, a mio avviso sono distanti da quanto ho sostenuto e per il quale ho combattuto in questi anni”.
“Oggi non riesco a identificare in questo Movimento (anche se sono fermamente convinto che rappresenti l’ultima speranza per il Paese) alcuni elementi per me fondamentali, nei quali credo profondamente” – ha continuato Vacciano nel suo lungo sfogo su Facebook – “Ignorare o fingere di ignorare questo fatto vorrebbe dire essere intellettualmente disonesto e approfittare della fiducia di tante persone”.
Ne prendo atto serenamente e nel rispetto delle scelte della rete, alla quale riconosco come sempre il pieno potere decisionale, lascio il posto al prossimo della lista. Reitererò le dimissioni dal Senato fino alla loro accettazione che mi auguro avvenga al più presto. L’eventuale assegnazione al gruppo misto in caso di estromissione dal gruppo M5S è inevitabile: un obbligo, non una scelta. Continuerò a rispettare tutti gli accordi sottoscritti sia in termini di voto (seguirò le indicazioni del gruppo) che di restituzione qualitativa e quantitativa delle eccedenze. Al momento il mio unico obiettivo è tornare tranquillamente a svolgere il mio precedente lavoro, nonché quello di papà e marito a tempo pieno”.
Christian Iannuzzi dava segni di intolleranza già da alcune settimane. Mente attiva del gruppo dei dissidenti, è “esploso” dopo la nomina del direttorio, dichiarando apertamente di volersi dimettere. Lo scorso 7 dicembre aveva inoltre partecipato all’open day organizzato a Parma da Federico Pizzarotti. Infine di Ivana Simeoni, si sa ancora ben poco, se non che è stata spesso criticata, sia all’interno del Movimento che fuori, perché madre del deputato Iannuzzi.