Zeman, altro esonero: il calcio non vuole più Zemanlandia

Pubblicato il 23 Dicembre 2014 alle 15:30 Autore: Stefano Merlino
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La voce girava con insistenza già da ieri, ma ora è ufficiale l’esonero di Zdenek Zeman che non è più l’allenatore del Cagliari. Il boemo paga un deludente terzultimo posto in classifica ed una filosofia calcistica assai spregiudicata per la nuova proprietà del club isolano che ora sta contattando Gianfranco Zola, grande ex e idolo dei tifosi.

LE IDEE DI ZDENEK – Zeman è stato un grande innovatore: a lui il merito di aver introdotto nel calcio italiano lo spettacolo, elemento a lungo sconosciuto. Personaggio volutamente scomodo ai potenti e antijuventino dichiarato nonostante un suo zio avesse scritto pagine memorabili di storia bianconera, l’avventura del boemo parte dal Mezzogiorno d’Italia, più precisamente da Foggia. In Puglia compie un miracolo sportivo portando una squadretta provinciale nel paradiso calcistico della Serie A, regalando partite incredibili. Con il suo modulo spaventosamente offensivo, passa prima alla Lazio e poi alla Roma: quelle annate nella Capitale non sono per nulla anonime e sia con i biancocelesti che con i giallorossi, fa ottimi risultati.

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FINE DI ZEMANLANDIA – Intanto però, l’intensità di gioco si abbassa, vengono proposte nuove soluzioni tattiche decisamente più difensive e tra i presidenti si diffonde pericolosamente il vizietto di esonerare. Zeman, dopo aver fatto il giramondo senza grandi successi, torna a Roma nel 2012 ma capisce subito che il nostro campionato è cambiato e che la sua filosofia non va più bene ai presidenti con un occhio al bilancio e l’altro alla classifica. La proprietà americana del club giallorosso perde quasi subito la pazienza, e a febbraio lo esonera senza nemmeno troppi problemi. Fine di Zeman?  Niente affatto perché Tommaso Giulini, nuovo proprietario del Cagliari e da sempre innamorato del boemo, lo chiama affidandogli la panchina: la Sardegna sogna e attorno alla squadra l’entusiasmo è alle stelle sin dal primissimo giorno.

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In campionato però i rossoblu arrancano, subiscono troppo goal (ben 29 in 16 partite, ndr) e rivedono dopo anni la zona retrocessione. A sessantasette anni Zeman viene ancora una volta esonerato e il suo calcio spumeggiante subisce l’ennesima bocciatura. Forse la magia di Zemanlandia è finita..

L'autore: Stefano Merlino

Sono nato nel 1987 e da sempre mi piace scrivere. stefano.merlino@termometropolitico.it (Twitter: @stefano_mago)
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