Quirinale, Berlusconi appoggerebbe Prodi per non restarne fuori
Quirinale, Berlusconi apre a Prodi. La notizia era già stata fatta filtrare come indiscrezione attraverso le pagine di Libero prima di Natale. Ora, quella di non porre alcun veto sul nome da far salire al Colle, sembra la strategia principe del gioco di Silvio Berlusconi. Nelle file di Forza Italia viene definita “teoria Minzolini”. L’ex direttore del Tg1 è tra i primi sostenitori dell’accordo tra Forza Italia e Pd.
Un accordo quello per il Colle tra il partito di Berlusconi e quello di Renzi che sembra assumere i connotati di un vero e proprio patto con il diavolo. Inutile provare a stabilire quale dei due possa rappresentare l’acqua santa. L’unico dato rilevante è la netta contrapposizione ideologica che divide i due schieramenti. Berlusconi che spalleggia Prodi, il suo acerrimo nemico. L’unico in grado di batterlo nettamente alle elezioni.
La “teoria Minzolini” sembra via via trovare sempre più spazio nei piani dell’ex Cavaliere. La motivazione era stata già ampiamente esposta dallo stesso ex direttore del Tg1. Minzolini più volte avrebbe detto a Berlusconi: “Pensaci presidente, solo Prodi riuscirebbe a tenere testa a Renzi”.
La linea di Forza Italia e di Berlusconi come detto sarebbe quella di non porre alcun veto su nessuna candidatura. Anche la rivalità con il Professore potrebbe essere messa da parte dall’ex Cavaliere in cambio di una contropartita valida. Una contropartita che dovrebbe assumere, nei desideri di Berlusconi, i connotati del “riconoscimento politico”. Un riconoscimento che il leader di Forza Italia invoca come diritto prima ancora che come desiderio.
Toti frena su Prodi al Quirinale
Tuttavia sul Quirinale resta ancora tutto fermo. Al grido di dolore levatosi dalle bocche di molti parlamentari azzurri “Così arriviamo al 2%”, Berlusconi risponde affidando al suo consigliere Giovanni Toti il compito di provare a calmare le acque: “Sarebbe strano che il Pd che apre sulle riforme poi rifiutasse il dialogo sul Quirinale, ma non credo sarà così”. Soltanto una apertura al dialogo dunque nonostante dal cerchio magico di Fi abbiano fatto sapere che sul nome di Romano Prodi non ci sia alcun veto.
Appoggiare Prodi per non essere tagliati fuori
Quella di appoggiare il nome di Prodi per il Colle, sembrerebbe poter rappresentare per l’ex Cavaliere l’unica strada percorribile per non essere estromesso dalla partita. Nella scelta del Presidente della Repubblica, come risaputo, tutte le forze politiche vogliono far valere il proprio peso. Non potrebbe esser da meno Forza Italia. Inoltre, non più tardi di una settimana fa, Daniela Santanché ad Agorà aveva dichiarato: “Votato Napolitano posso votare chicchessia se questa fosse la decisione di una squadra alla quale appartengo”. Ma pare evidente che molti esponenti azzurri, se potessero, farebbero volentieri a meno di votare Romano Prodi.