Norma salva Berlusconi, Fassina: “Serve un ripensamento”

Pubblicato il 7 Gennaio 2015 alle 09:29 Autore: Gabriele Maestri

Continua ad animare il dibattito politico la cosiddetta norma salva Berlusconi. Ieri è intervenuto Franco Coppi, legale di Berlusconi. Questa volta a parlare è un esponente della minoranza Pd: Stefano Fassina.

Secondo Fassina “al di là della vicenda Berlusconi e delle conseguenze sul terreno politico, l’impianto del decreto non va perché è un regalo ai grandi evasori. Per sgombrare il campo dai sospetti, Renzi deve portarlo subito in Consiglio dei ministri eliminando i reati di frode e introducendo la soglia in valore assoluto per gli altri reati”.

Il deputato del Pd intervistato dalla Stampa aggiunge: “Senza un ripensamento il clima nelle prossime settimane diverrà decisamente più complicato nel Pd e nei rapporti con Forza Italia”.

fassina commenta norma salva berlusconi e minaccia per partita quirinale

 

Fassina: Norma salva Berlusconi complica clima

Fassina passa dalla norma salva Berlusconi alla partita del Quirinale: “Col passar delle ore la vicenda alimenta notizie più o meno fondate che non aiutano a costruire il clima per un passaggio importante come quello sul Colle che deve vedere il coinvolgimento e il consenso anche di Forza Italia, come delle altre forze di opposizione”.

“Noi siamo convinti – prosegue l’esponente della minoranza – che tutto il Pd debba puntare a una candidatura che sia una figura di garanzia che vada oltre il patto del Nazareno. Una figura con un background politico più che tecnico e con voce in capitolo oltre confine credo sia da preferire in questa fase”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
Tutti gli articoli di Gabriele Maestri →