Vincenzo De Luca condannato a un anno per abuso d’ufficio
Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno del Pd, è stato condannato in primo grado dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno a un anno di reclusione – e alla pena accessoria di un anno di interdizione dai pubblici uffici – per il reato di abuso d’ufficio. De Luca, al quale è stata concessa la sospensione della pena, era indagato per aver nominato l’ingegnere comunale Alberto Di Lorenzo, suo capo staff, project manager nell’ambito della realizzazione di un termovalorizzatore a Cupa Siglia, nella periferia di Salerno. La carica affidata a Di Lorenzo – anch’egli condannato, assieme al rup (responsabile unico del progetto, ndr) Domenico Barletta – non è infatti prevista dall’ordinamento legislativo italiano. I pm avevano chiesto tre anni per abuso d’ufficio e peculato. Gli atti sono stati trasmessi al prefetto per l’applicazione della legge Severino.
“Ci aspettavamo l’assoluzione, comunque faremo appello”, è il commento a caldo di Paolo Carbone, difensore di De Luca. “Non voglio commentare, ma non mi aspettavo certo questo epilogo”, ha affermato Alberto Di Lorenzo. La condanna di De Luca, uno dei candidati di punta del Pd alle prossime regionali in Campania, è destinata ad aprire nuovi scenari nella corsa alla nomination democratica. Le primarie per la leadership del Pd campano si terranno a febbraio ed un eventuale forfait di De Luca finirebbe per convogliare i suoi voti su uno dei candidati rimasti in gioco. Un bottino niente male, considerato il plebiscitario consenso che a De Luca – eletto primo cittadino di Salerno per quattro volte dal 1993 – l’elettorato tributa da decenni.