Milano, Formigoni condannato per diffamazione
Formigoni condannato per diffamazione dalla nona sezione penale del Tribunale di Milano. L’ex governatore della Lombardia, essendo senatore del Ncd figura tra i grandi elettori che oggi stanno per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.
La condanna è arrivata nella giornata di ieri, due anni e mezzo dopo i fatti: Formigoni nel 2012 aveva accusato i Radicali di essere “criminali” e manipolatori”. Di qui la condanna di ieri, ma lo screzio tra il senatore del Nuovo Centro Destra e i Radicali era iniziato tempo prima.
La prima condanna nel 2010
Quelle affermazioni, oggi condannate, furono la reazione dell’ex governatore della Lombardia alla prima condanna. Tutto aveva avuto inizio nel 2010 quando i Radicali denunciarono la presenza di firme false (900 esattamente) nell’ambito delle elezioni regionali della Lombardia di 5 anni fa. Nel 2012 Formigoni era stato condannato a versare 110 mila euro in favore dei Radicali.
In relazione agli stessi fatti, è stato condannato a 2 anni e 9 mesi di reclusione l’ex presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, coordinatore regionale del Pdl all’epoca dei fatti.
45 mila euro di risarcimento ai Radicali
La sentenza di primo grado, in merito ai fatti del 2012, ha stabilito che Formigoni dovrà scontare la pena di un mese di reclusione oltre che a risarcire alcuni esponenti dei radicali: 10 mila euro a Marco Cappato e Lorenzo Lipparini; 25 mila euro alla lista dei Radicali di Marco Pannella.
Formigoni: “Un’assurda sentenza”
Roberto Formigoni, ai fatti, è dunque recidivo. Ed oggi figura tra i grandi elettori che stanno esprimendo il proprio voto per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Lui, sulla condanna del Tribunale di Milano, non ha dubbi: “Un’assurda sentenza sulla base di dichiarazioni documentalmente non dimostrate”.
Cappato: “Formigoni oggi vota nuovo Presidente della Repubblica”
La reazione dei Radicali è invece rappresentata dalle parole di Cappato: “Abbiamo ottenuto la conferma di un importante riconoscimento sul piano politico”- ammette – “Ma non possiamo che confermare la valutazione sull’illegalità delle istituzioni italiane e le conseguenze devastanti dei tempi della nostra giustizia: è infatti probabile che i procedimenti andranno in prescrizione e, soprattutto il giudizio amministrativo è ancora pendente a 5 anni dalla nostra prima denuncia, con il risultato che Formigoni oggi vota per il nuovo Presidente della Repubblica e i Radicali sono stati, grazie all’impunità di quella truffa elettorale, cancellati dal Parlamento nazionale e dai Consigli regionali”.