Francia: “Fronte Repubblicano” Anti Marine Le Pen, UMP spaccato

Pubblicato il 4 Febbraio 2015 alle 11:52 Autore: Niccolò Inches

In vista del secondo turno delle legislative parziali francesi, che designeranno il successore del nuovo Commissario europeo Pierre Moscovici tra i banchi dell’Assemblea Nazionale, il centrodestra dell’UMP si lacera sulle indicazioni di voto da offrire ai suoi elettori nella scelta tra Front National e Partito Socialista.

Il “Ni-Ni”

Domenica 8 febbraio si voterà nella quarta circoscrizione del Doubs per scegliere chi, tra il socialista Barbier (28,85% dei voti al primo turno) e la lepenista Montel, in testa con il 32%, andrà a occupare il seggio parlamentare vacante. Martedì 3 febbraio si è riunito l’ufficio politico dell’UMP, il partito di destra moderata uscito nettamente sconfitto dalle urne, con il suo candidato per la prima volta escluso dai ballottaggi di un’elezione legislativa. C’era grande attesa per la decisione concordata tra il presidente Nicolas Sarkozy e gli altri vertici del movimento sull’atteggiamento da adottare di fronte alla sfida PSFN.

All’interno di un comunicato, l’UMPChiama tutti coloro che si riconoscono nei suoi valori a esprimere la loro doppia opposizione [a socialisti e frontisti] votando scheda bianca o astenendosi”. In altre parole, Sarkozy e i suoi optano per una prosecuzione della linea ribattezzata dai media del “Ni-Ni”, né con Marine Le Pen ma nemmeno nel “Fronte Repubblicano” a braccetto con la sinistra.

marine le penDuello Sarkozy-Juppè

Una posizione che non ha avuto effetti indolori, confermando l’evidente spaccatura tra le due anime del partito. Se da un lato l’ex candidato sindaco di Parigi Nathalie Kosciusko-Morizet e il rivale virtuale di Sarkozy per le Primarie Alain Juppé avevano espresso il loro sostegno al candidato socialista, “per sbarrare la strada al Front National”, dall’altro l’ex Primo Ministro François Fillon ha sottolineato che “Non ci sono buone ragioni per spingere a votare PS”, pur ribadendo il no ad un appoggio pro-FN.

Un’ambiguità di fondo che tuttavia sembra rispecchiare gli auspici dell’elettorato post-gollista: secondo un sondaggio commissionato dal quotidiano Le Figaro, il 69% dei simpatizzanti UMP approverebbe la politica del Ni-Ni già sperimentata nel 2011 alle Elezioni Cantonali. Lo stesso Sarkozy, ufficialmente nelle vesti di “mediatore” nelle riunioni dell’ufficio politico, rappresenta il principale fautore di una tattica che ha segnato la netta cesura con il rituale degli “accordi di desistenza” tra centrodestra e PS, inaugurato alle Regionali del 1998 da Jacques Chirac.

Niccolò Inches

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L'autore: Niccolò Inches

Laureato in Scienze Politiche, ho frequentato il Master in Comunicazione e Media nelle Relazioni Internazionali presso la S.I.O.I di Roma. Scrivo per Termometro Politico da Parigi, con un occhio (e anche l'altro) sulla politica dei cugini d'Oltralpe. Su Twitter sono @niccolink
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