Grecia, Tsipras: ancora nessun accordo sul debito

Pubblicato il 12 Febbraio 2015 alle 14:40 Autore: Redazione

La riunione dell’Eurogruppo si è chiusa con un nulla di fatto. Il governo Tsipras rimane sulle proprie posizioni.

Primo round

Yannis Varoufakis, ministro delle Finanze del governo di Alexis Tsipras, al momento ha fallito la sua missione: rinegoziare il debito con i creditori della Grecia. Dopo 7 ore di colloqui, intorno alla mezzanotte, il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha dichiarato: “le nostre discussioni sono state costruttive, nel senso che ora conosciamo meglio le nostre reciproche posizioni e sono stati fatti dei progressi, ma non sufficienti per giungere a una posizione condivisa già stasera”.

È stata una discussione fruttuosa. A tratti un pochino troppo franca nei toni, ma sono ottimista. Proseguiamo la conversazione lunedì“, ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Anche Dijsselbloem ha accennato a dei toni accesi, in realtà, lamentando la mancanza di una “base politica comune” sulla quale poter innestare una discussione tecnica.

Altri incontri sono previsti oggi e nei prossimi giorni. Obiettivo finale dei negoziati è quello di accordarsi su un piano di lavoro condiviso per il prossimo lunedì 16 febbraio, quando a Bruxelles si svolgerà una nuova riunione dell’Eurogruppo. Tuttavia, al momento, il governo greco è fermo sulle sue posizioni: rinnega l’austerità, non vuole più vedere la Troika e rifiuta il piano di aiuti europeo, proponendo di sostituirlo con qualcosa che dia a Tsipras margine di manovra per attuare il proprio programma.

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Compromessi

I punti di disaccordo rimangono due. Innanzitutto bisognerà decidere come gestire la scadenza (28 febbraio) del piano di salvataggio della Troika. Tra le opzioni possibili una proroga, un nuovo programma o un prestito-ponte che “non pesi sui contribuenti” e che “permetta di ripristinare i servizi pubblici” aveva detto Tsipras, facendo intendere come la Grecia accetterebbe volentieri quest’ultima opzione.

Infatti, Varoufakis ha chiesto un prestito-ponte di 3 o 6 mesi. Gli stati dell’Eurozona, tuttavia, si sono schierati compatti contro l’erogazione di nuovi prestiti ad Atene in mancanza di un accordo che rispetti le misure strutturali concordate finora.

Il secondo punto riguarda le condizioni che verranno stabilite per il primo. La Grecia vuole il prestito-ponte ma con degli impegni che gravino il meno possibile sulle finanze del paese. Varoufakis si è detto disponibile ad accettare il 70% delle riforme richieste al governo greco dalla Troika ma non il restante 30% che rappresenta quelle misure di austerità che non permettono all’economia greca di ripartire.

D’altra parte, l’Eurogruppo ha dimostrato una certa disponibilità a rivedere il programma di aiuti così come ad allungarlo nei tempi. Il governo Tsipras, invece, chiede di ripartire da zero.

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