Milleproroghe approda in Aula tra le proteste delle opposizioni
Nella notte, come sta accadendo spesso nelle ultime settimane, è stato approvato il decreto Milleproroghe dalle commissioni competenti alla Camera. Oggi, precisamente alle 18.30, l’esame del provvedimento passerà in Aula, dove ancora una volta il governo potrebbe porre la questione di fiducia. I tempi sono stretti: il decreto scade il primo Marzo, inoltre sarà atteso anche il passaggio al Senato
Le principali novità: dalla proroga degli sfratti al regime dei minimi
Con il Milleproroghe 2015, gli sfratti saranno bloccati per quattro mesi, affinché il giudice possa disporre “la sospensione dell’esecuzione” dello sfratto – fino al centoventesimo giorno dall’entrata in vigore della legge di conversione – per facilitare il passaggio da una casa all’altra. Poi come già anticipato dal governo, sarà disposta la possibilità per le partite Iva di scegliere il regime dei minimi più conveniente, quello dell’anno scorso o il nuovo del 2015.
Invece potrebbero gioire Rai e Mediaset, che secondo Repubblica pagherebbero meno l’affitto sulle frequenze. Non ci sono state modifiche delle norme e dei canoni sulle frequenze televisive ai livelli del 2013, come era stato paventato prima dell’approvazione del Milleproroghe.
Approvate, o in via di approvazione, altre proposte dei relatori, dalla riapertura dei termini per la rateazione delle cartelle Equitalia alla proroga per altri due anni degli incentivi per il rientro dei cervelli, fino alla proroga dell’appalto per i collaboratori scolastici di Palermo (fino a fine anno), in attesa che si trovi una soluzione per i lavoratori, e alla possibilità fino al 30 giugno per gli enti locali di chiedere la riapertura degli uffici dei giudici di pace soppressi per effetto del riordino. Ok atteso anche per l’aumento al 20% dell’anticipo del prezzo degli appalti e dello slittamento a settembre del termine per la riduzione delle stazioni appaltanti.
Protestano Forza Italia e Movimento 5 Stelle
Contrarie sui metodi della discussione e su alcune norme, le opposizioni hanno rallentato la seduta notturna. Fi e M5S hanno protestato soprattutto sull’emendamento che destina un milione di euro ai dipendenti della Fondazione Tommaso Campanella: un istituto calabrese per la ricerca e la cura contro il cancro, che ha alcuni vertici indagati. In aggiunta i deputati delle minoranze hanno contestato i tempi ridotti con cui sono stati discussi alcuni emendamenti. Tra i quali troviamo anche lo stop alle sanzioni per la violazione del patto di stabilità in favore della Regione Lazio di Nicola Zingaretti.
Sono arrivate lamentele anche da una parte interna del Partito Democratico, critica sulla sospensione per due anni dei “requisiti per il trasferimento della titolarità delle farmacie”, che sarebbe un ostacolo vero e proprio per migliaia di farmacisti che partecipano al concorso per l’apertura delle nuove sedi. Secondo Margherita Miotto i partecipanti verranno “bypassati da persone senza idoneità ma con soldi a sufficienza”.