Isis: si prepara la battaglia di Mosul
Si prepara un’operazione di terra contro l’Isis: secondo alcune indiscrezioni, un contingente curdo-iracheno di 25mila unità presto pronto alla battaglia per Mosul.
La battaglia per Mosul
Tra gli altri media internazionali, anche Bbc e Al Jazeera hanno riportato delle indiscrezioni fornite da un alto funzionario del Pentagono che ha preferito non rendere nota la sua identità perché non autorizzato a parlare pubblicamente.
Tra aprile e maggio, successivamente il caldo estivo comprometterebbe l’operazione (tuttavia, non si esclude una posticipazione nel caso in cui l’esercito iracheno non superasse l’addestramento), un contingente di 20-25mila unità tenterà l’assalto a Mosul, roccaforte dell’Isis nel nord dell’Iraq.
5 brigate dell’esercito iracheno (ogni brigata sarebbe composta da circa 2mila soldati) presto saranno pronte a sferrare l’attacco. Ad accompagnarle 3 brigate di riserva meno numerose, oltre a 3 brigate formate da curdi peshmerga. Tutte le forze coinvolte nelle operazioni passeranno attraverso un training fornito dalle truppe Usa, avrebbe detto la fonte.
Alle fasi della battaglia per Mosul potrebbero partecipare, a rivelarlo sempre il funzionario rimasto anonimo, oltre alle milizie tribali avverse all’Isis e alle unità anti-terrorismo irachene, sempre addestrate dagli Usa, gli ex poliziotti della seconda città irachena che, una volta neutralizzata la forza militare dell’Isis, sarebbero impiegati per riprendere velocemente il controllo del territorio.
A proposito del possibile supporto che potrebbero fornire gli Stati Uniti, il funzionario ha detto che ancora nessuna decisione è stata presa riguardo all’invio di consiglieri sul campo col compito di dirigere il diretto sostegno aereo (droni).
La resistenza dell’Isis
A inizio settimana il primo ministro iracheno Haider al Abadi ha dichiarato che “un’offensiva contro Mosul verrà lanciata entro pochi mesi”. Lo Stato Islamico ha risposto introducendo una nuova regola in base alla quale sarà possibile arruolare gli uomini con età inferiore a 18 anni.
L’Isis, quindi, si prepara a resistere: gli abitanti di Mosul, secondo un reportage realizzato dal The Indipendent, da parte loro sembrano indecisi se sostenere o meno lo Stato Islamico in caso di attacco da parte dell’esercito iracheno.
In una città sunnita, le truppe in maggioranza sciite come quelle dell’esercito di Baghdad (anche se si sono dimostrate le più efficaci, hanno da poco riconquistato la provincia di Diyala, spesso si sono macchiate di gravi atti di violenza settaria) fanno più paura degli jihadisti stessi.
I miliziani dell’Isis, è innegabile, governano con crudeltà, tuttavia, per certi versi gestiscono meglio del governo iracheno alcuni servizi (dopo un recente attacco curdo, hanno provveduto prontamente alla sistemazione degli sfollati sunniti: naturalmente possono permettersi questa generosità grazie alle confische effettuate con la forza).
Gli abitanti di Mosul sicuramente non si opporrebbero alla destituzione dello Stato Islamico, ma solo in cambio di un esercito iracheno disciplinato e disposto a fornire una valida alternativa.