Ligresti, la Finanza sequestra 9,5 milioni
Non c’è pace per la famiglia Ligresti. Oggi la Guardia di Finanza ha disposto il sequestro di conti correnti e titoli, per un valore complessivo di 9,5 milioni di euro. Destinatari dell’intervento Salvatore e Jonella Ligresti, imputati a Torino per falso in bilancio e manipolazione del mercato. In particolare, il provvedimento di sequestro conservativo è stato emesso dalla IV Sezione del Tribunale di Torino ed è stato eseguito dal Nucleo di Polizia Tributaria in seguito al tentativo dei Ligresti di trasferire le risorse all’estero.
I conti correnti e i titoli nella disponibilità dell’ingegnere di Paternò e della figlia erano accesi presso la filiale milanese di Unipol Banca. Si tratta, rendono noto le fiamme gialle, di disponibilità finanziarie detenute in Italia e protette da un doppio schermo societario, costituito da una fiduciaria italiana e da tre società lussemburghesi, la Hike Securities Spa, la Canoe Securities Sa e la Limbo Invest Sa.
Ligresti, soldi diretti in Svizzera?
Il sequestro è arrivato in seguito alla scoperta della GDF, realizzata appena 4 giorni fa, secondo cui la famiglia ha trasferito su conti esteri in Svizzera 16,5 milioni. Le operazioni, disposte tra il 24 e il 30 gennaio 2014 (nel pieno dell’inchiesta) da Gioacchino Paolo, Giulia Maria e Jonella Ligresti, consistevano secondo le Fiamme Gialle nel liquidare l’intero pacchetto azionario depositato in Italia e trasferire i fondi così ottenuti su conti correnti elvetici, fiduciariamente intestati a società lussemburghesi direttamente riconducibili agli indagati. La mossa è fin troppo chiara: sottrarre, poco a poco, l’intero patrimonio alle pretese della giustizia italiana.