Isis: la lunga battaglia per l’Iraq
Comincia la lunga battaglia per riconquistare l’Iraq. L’esercito iracheno appoggiato da milizie sciite ha attaccato le roccaforti dell’Isis a nord di Baghdad.
Attacco a Tikrit
È stato il primo ministro iracheno Haidar Al Abadi ad annunciarlo: le truppe irachene appoggiate da milizie sciite insieme cercheranno di strappare l’Iraq al controllo dell’Isis. La lunga battaglia contro lo Stato Islamico comincerà dalla sua roccaforte Tikrit, la città natale di Saddam Hussein, a nord della capitale Baghdad. Per quello che si è lasciato intendere, l’offensiva di queste ore non è altro che la “prova generale” dell’annunciata operazione di terra che presto avrà come obiettivo Mosul.
Il governo iracheno dovrà affrontare una doppia sfida: rovesciare il quasi stato degli jihadisti senza d’altra parte alienarsi l’appoggio della popolazione sunnita, quindi impedendo alle milizie sciite di contraddistinguersi ancora una volta per gli episodi di violenza settaria che le hanno rese tristemente note.
Rafid Jaboori, portavoce del premier iracheno, ha dichiarato a questo proposito che “per il primo ministro la sicurezza della popolazione è una priorità”, “la liberazione di Tikrit, significherà la liberazione di tutta la provincia” ha aggiunto, “mostreremo ancora una volta la determinazione del governo iracheno nel liberare il proprio territorio e proteggere il suo popolo, non importa l’appartenenza religiosa o etnica” ha inoltre assicurato.
Un’operazione difficile
Il primo obiettivo dell’operazione anti Isis è Al Dawr, città a sud di Tikrit e ad ovest di Albu Obaid, ha detto il consigliere del governo iracheno Hisham Al Hashimi. Il contingente dell’esercito iracheno coinvolto nell’operazione è formato da 27mila uomini ma la forza di liberazione effettiva ne conterà solo 9mila. Il resto verrà diviso in un gruppo, formato da uomini delle tribù locali, che tenterà di pacificare l’area e in un altro cui verranno affidati compiti di intelligence e di intervento umanitario, stando a quanto riferisce sempre Hashimi.
Tutto è stato pensato per evitare attriti tra militari e popolazione civile, tuttavia, serpeggia tra i soldati il desiderio di rappresaglia contro Tikrit dove l’anno scorso sono stati uccisi 1500 cadetti dell’esercito iracheno.
Una situazione prevedibile; Hassan Hassan, autore del libro “Isis: dentro l’esercito del terrore”, si è dichiarato scettico rispetto all’operazione: “la situazione è estremamente tossica, la battaglia sarò disordinata”. Hassan ha aggiunto anche che: “la vittoria di Tikrit non è impossibile ma potrebbe arrivare solo dopo la distruzione della città ad opera delle milizie sciite, ciò potrebbe chiaramente spostare ancora di più il favore dei sunniti di altre grandi città di Iraq e Siria verso l’Isis”. “La chiave della lotta contro l’Isis è la conquista della fiducia della popolazione sunnita locale” avverte Hassan.