Crosetto e Corsaro lasciano Fratelli d’Italia: la crisi del centrodestra peggiora
Si fa sempre più profonda la crisi all’interno del centrodestra italiano, incapace di trovare un leader che accontenti tutte le forze politiche e dilaniato da numerosi dissidi interni. A sottolineare il difficile momento arrivano le dimissioni da Fratelli d’Italia del deputato Massimo Corsaro, fra i fondatori del partito, il quale non ha gradito l’intenzione di Giorgia Meloni di affidarsi a Matteo Salvini per la rifondazione del centrodestra.
Anche Crosetto lascia
Cosaro nella sua lettera di abbandono, indirizzata proprio alla Meloni, accusa Fratelli d’Italia di aver adottato un “esasperato tatticismo” che ha portato ad un allontamento da Berlusconi, verso il nuovo avvicinamento a Salvini e la linea del No Euro. Linea che che avrebbe portato anche all’allontamento di Guido Crosetto. Il quale, tuttavia, non ha gradito di essere stato citato da Corsaro nella sua lettera d’addio ed ha replicato: “Mi spiace di essere stato tirato per la giacca da Massimo Corsaro che mi cita, con eccessiva considerazione, tra i motivi del suo abbandono di Fratelli d’Italia. Ho deciso di accantonare l’impegno politico e di lasciare le cariche che avevo nel partito senza fare alcuna polemica, senza astio, senza alcuna recriminazione e con meno clamore possibile. Ho semplicemente deciso di uscire dalla vita pubblica e di tornare a quella privata”.
Corsaro dichiara altresì di apprezzare le capacità di Salvini, ma è convinto che seguire la Lega Nord potrebbe portare la destra in un “angolo marginalizzato”; il deputato inoltre accusa la Meloni di essere apparsa alla manifestazione di sabato come “una comprimaria di Casa Pound”.
La diretta interessata, nel frattempo, tenta di ricucire gli strappi interni al centrodestra e invita addirittura Luca Zaia e Flavio Tosi ad una riappacificazione. L’occasione è la manifestazione “difendiamoci” che la leader di FdI ha indetto per sabato proprio a Venezia: “Faccio un appello a Zaia e Tosi. Vi aspetto alla nostra manifestazione ‘Difendiamoci. Ci vediamo sabato a Venezia alle 14.30 alla Stazione Santa Lucia. Venite su, vi stringete la mano, fate la pace e si va avanti. Ovviamente se Salvini è d’accordo. Non voglio infilarmi in questioni interne ad un altro partito, però l’obiettivo comune è vincere e per farlo bisogna essere uniti”.
Passera e Fini cercano altre strade
Diametralmente opposta la visione di Corrado Passera che con il suo nuovo partito Italia Unica intende correre da solo per porsi come alternativa a Renzi: “Ci rivolgiamo a quella maggioranza di italiani oggi non più silenziosa ma silenziata perché non ha una sua casa politica. Parliamo a chi di fronte alla scelta tra gli attuali partiti dice di non votare per nessuno. Questo riguarda le forze politiche al servizio di Renzi, come Ncd di Alfano o la stessa Forza Italia che non sa da che parte stare.”
Un altro grande deluso dal centrodestra è lo storico leader di AN, Gianfranco Fini, il quale lamenta l’assenza di “un’alternativa credibile a Matteo Renzi” non riponendo speranze né in Forza Italia (“un partito legato agli umori e agli interessi di Silvio Berlusconi” ) né riguardo a Matteo Salvini il cui progetto sarebbe “a vocazione minoritaria. visto che il leader della Lega non governerà mai l’Italia”.