Lampedusa: gli sbarchi e il problema dei minori non accompagnati
(In collaborazione con Mediterranean Affairs)
La situazione al centro di accoglienza di Lampedusa è ancora difficile. E particolarmente delicata rimane la questione relativa alla presenza, tra i numerosissimi migranti, di un sempre crescente numero di minorenni costretti a lasciare le loro case da soli o che hanno perso genitori e parenti durante la traversata in mare; sono quasi 800 i minori non accompagnati ancora in attesa di collocamento in comunità.
L’associazione Save the Children segnala che dal 1 gennaio 2015 ad oggi più di 6500 migranti sono sbarcati in Italia. Si è registrato un aumento del 60% degli sbarchi rispetto ai mesi di gennaio e febbraio dell’anno 2014.
Flussi Libia-Italia in aumento
I flussi migratori dalla Libia verso l’Italia sono in continuo e costante aumento in quanto la Libia è un paese di transito e destinazione di svariate migliaia di migranti provenienti dall’Africa sub sahariana e occidentale, o in fuga dalla Siria. L’assenza di un governo saldo a Tripoli, l’avanzata dell’ISIS e il previsto miglioramento delle condizioni meteo, sono fattori che incentiveranno, come spiegano analisti ed esperti, l’esodo dal paese nordafricano.
L’Italia, situata al centro del mediterraneo e da sempre territorio di incontro di popoli lontani, non può permettersi di sottovalutare la questione dell’immigrazione e tra i principali obiettivi si pone quello di gestire al meglio questo inevitabile fenomeno sociale con il quale si trova a fare i conti da decenni, da quando si è trasformata da paese di emigrazione a paese di immigrazione. Si chiede un maggiore supporto all’Europa, data la delicatezze e l’urgenza della questione da risolvere, in un momento di difficoltà e crisi economica che l’Italia oggi attraversa.
La proposta di Save the Children
Tra le tante voci, quella dell’associazione Save the Children evidenzia la necessità di predisporre un sistema nazionale adeguato di accoglienza, tenendo specialmente conto del rilevante e crescente numero di minorenni che arrivano in Italia non accompagnati. Questi, infatti, sbarcati, non trovano strutture idonee a garantire i loro diritti. Gli spazi dei Cpa italiani sono limitati, molti migranti dormono all’aperto non trovando un sufficiente numero di posti letto, non vi sono cibo, coperte e beni di prima necessità sufficienti. Quando piove si allagano intere stanze. I disagi sono gravi ed evidenti.
La macchina della solidarietà per i minori non accompagnati
Numerosi bambini soli si trovano a rimanere per mesi e mesi in centri non inidonei a garantire i loro diritti. Ogni bambino dovrebbe vedersi totalmente riconosciuti diritti fondamentali e inviolabili quali il diritti alla salute, all’istruzione, all’educazione, al gioco.. e questo non accade, i diritti di questi bambini non sono garantiti come dovrebbero: mancano i beni di prima necessità e quanto occorre per accogliere adeguatamente i minori, molti dei quali soli in un paese straniero e sconosciuto.
Fortunatamente, non pochi italiani, specialmente chi è più vicino fisicamente a questa realtà, offre un grande aiuto ai migranti, bambini e adulti, e conseguentemente anche alle istituzioni italiane. Sono molti i siciliani e i lampedusani che nelle piazze distribuiscono beni di prima necessità.
I più solidali offrono ospitalità a donne sole con bambini. Le famiglie lampedusane dell’Ai.Bi., che hanno frequentato corsi di formazione promossi dall’ Ai.Bi (Amici dei Bambini) per diventare “famiglie accoglienti” lanciano ripetutamente un appello: “date a noi, i bambini, siamo pronti ad aprire le nostre case e il nostro cuore”. Chiedono così di affidar loro i migranti minorenni perché trascorrano il tempo di attesa per il collocamento in condizioni idonee a riconoscere e garantire i loro inviolabili diritti di bambini.
Arianna Boni
(Mediterranean Affairs – Contributing editor)