Processo Ruby, Berlusconi: “Grazie giudici”

Pubblicato il 11 Marzo 2015 alle 11:42 Autore: Leonardo Cecchi

L’ex premier Silvio Berlusconi si dice “felice” per la sua assoluzione sul processo Ruby, che ha decretato la vittoria di Coppi e Ghedini sulla Procura.

Cercando di lasciarsi alle spalle questo scomodo processo, il Cavaliere si rilancia politicamente con lo slogan: “Ora torno in campo”, come se oggi fosse un nuovo ’94. “Ringrazio naturalmente i magistrati che hanno fatto il loro dovere senza farsi condizionare dalle pressioni mediatiche e dagli interessi di parte. Quello che in altri paesi sarebbe scontato in Italia è una prova di coraggio e di indipendenza che merita rispetto e ammirazione”.

“Di nuovo in campo”

“Ora, archiviata anche questa triste pagina, sono di nuovo in campo per costruire, con Forza Italia e con il centrodestra, un’Italia migliore, più giusta e più libera”. Lo afferma Silvio Berlusconi in una nota, commentando la sentenza di assoluzione per il processo Ruby.  “Dopo cinque anni di calunnie e fango mediatico basati su pettegolezzi e invidia sociale finalmente la verità ha vinto. Anche nei tanti momenti difficili il rispetto e la fiducia nella magistratura non mi sono mai venuti meno. Sono sempre di più onorata e orgogliosa di stargli accanto”. afferma Francesca Pascale, compagna di Silvio Berlusconi.

“Innumerevoli danni a me, alla mia famiglia”

“Finalmente la verità. Oggi è una bella giornata per la politica, per la giustizia, per lo stato di diritto. Ero certo che le mie ragioni sarebbero state riconosciute. Rimane però il rammarico per una vicenda che ha fatto innumerevoli danni non solo a me ma a tutti gli italiani”. Così il leader di FI Silvio Berlusconi. “Non avendo mai avuto nulla da rimproverarmi, ero certo che le mie ragioni sarebbero state riconosciute. Rimane però il rammarico per una vicenda che ha fatto innumerevoli danni non solo a me, alla mia famiglia e alle altre persone innocenti coinvolte, ma a tutti gli italiani, alla vita pubblica del nostro paese e alla nostra immagine nel mondo”, afferma in una nota, Berlusconi, commentando la sentenza di assoluzione della Cassazione sul caso Ruby. L’ex Cavaliere ha poi ringraziato i giudici. “Ringrazio naturalmente i magistrati che hanno fatto il loro dovere senza farsi condizionare dalle pressioni mediatiche e dagli interessi di parte. Quello che in altri paesi sarebbe scontato in Italia è una prova di coraggio e di indipendenza che merita rispetto e ammirazione”.

Percorso ad ostacoli

Invero però, il processo Ruby non era l’ultimo (e di certo non il più grande) scoglio giudiziario del Cavaliere, ma soltanto uno tra i tanti. La nuova “discesa in campo” sembra quindi ostacolata da diversi altri scomodi appuntamenti con la giustizia, che potrebbero proverbialmente mettergli i bastoni fra le ruote.

Il primo appuntamento è poco più che un riscaldamento per il nuovo percorso ad ostacoli. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano dovrà infatti stabilire se i 10 mesi di affidamento in prova ai servizi sociali (derivati dal processo sulla compravendita dei diritti tv Mediaset), terminati domenica scorsa, hanno avuto esito positivo, e se quindi c’è stata una piena ed efficace riabilitazione. Qualora e quando il Tribunale dovesse stabilirne la positività, potrà eventualmente dichiarare estinta la pena principale (ma non quella accessoria).

Unipol e Lodo Mondadori

Segue il Nastro Unipol, processo che si terrà il 31 marzo in Cassazione, al fine di valutare il ricorso del Cavaliere e di suo fratello Paolo sulla medesima vicenda. Una prescrizione in appello precedentemente ottenuta lo aveva graziato, ma al costo di 80 mila euro da versare a Piero Fassino, parte lesa.

Torna il Lodo Mondadori, forse uno dei più noti. A Milano, il 18 marzo prossimo, si riprenderà la causa che vede contrapposti la famiglia De Benedetti alla Fininvest di Berlusconi, citata per un risarcimento di 30 + 60 milioni di euro (30 cifra di base, gli altri 60 sono gli interessi cumulati), a cui si addizionano le spese legali.

La Cassazione aveva precedentemente già condannato la Fininvest a versare 494 milioni di euro per danni patrimoniali all’editore del gruppo Repubblica-Espresso, ma avendo poi demandando ad un altro giudice la liquidazione dei danni non patrimoniali è pervenuta questa nuova richiesta, di dimensioni finanziarie assai più ridotte rispetto alla precedente.

Processo Escort

Molto scomoda è poi la vicenda delle escort di Bari, che molti italiani hanno seguito anche a seguito della pubblicazione delle intercettazioni. Il 10 aprile, innanzi al gup di Bari Rosanna Depalo, si terrà l’udienza preliminare che vedrà imputati Berlusconi e Valter Lavitola. A l’ex premier, in questo caso, è contestato il reato di induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria, giacché lo si accusa di aver pagato l’imprenditore Gianpaolo Tarantini affinché mentisse sulla faccenda delle escort arrivate nelle sue residenze nel biennio 2008-2009.

Lavitola

Si arriva poi alle vicende del vecchio Governo prodi. Su fatti avvenuti all’epoca, Silvio Berlusconi è imputato (sempre insieme a Lavitola) nel grave processo di compravendita di Senatori della Repubblica, ed in particolare su quella di Sergio De Gregorio, ex senatore eletto dell’IdV, passato poi ad Italiani nel Mondo ed infine approdato al PdL.

berlusconi in aula processi

Divorzio da Veronica Lario

Ultimo, arriva poi il divorzio da Veronica Lario, il cui matrimonio con il leader di Forza Italia è stato effettivamente sciolto dai giudizi di Monda il 18 febbraio dell’anno scorso. Manca però la questione economica, e dunque il mantenimento dell’ex moglie. La buonuscita che la Lario avrebbe chiesto si dovrebbe aggirare attorno ai 540 milioni di euro, una cifra abbastanza rilevante.