Ucraina: gli Usa inviano aiuti, la Russia risponde col nucleare
Dagli Usa si esclude l’invio di armi letali in Ucraina: a Kiev solo droni e veicoli militari. Varate sanzioni contro 8 separatisti e una banca russa.
Più aiuti ma non letali
L’annuncio è di ieri: gli Usa sosterranno le autorità ucraine nella lotta contro i separatisti inviando attrezzature militari non letali. Secondo indiscrezioni, raccolte da The Associated Press, Kiev riceverà, oltre ad attrezzature radio e radar, piccoli droni da ricognizione Raven e 30 veicoli blindati di tipo Humvees, più altri 200 Humvees non blindati. Il costo dei droni e delle attrezzature si aggira intorno ai 75 milioni di dollari, anche se non si conosce la quantità inviata, non è chiaro, invece, quale sia il valore degli Humvees.
Escluso finora l’invio di armi letali che resta un’eventualità remota: “stiamo cercando una de-escalation per questo spargimento di sangue – ha dichiarato John Earnest, portavoce della Casa Bianca – il Presidente è molto attento nel valutare il rischio potenziale di fornire aiuti militari letali agli ucraini”.
Earnest ha aggiunto che gli aiuti che inviati serviranno esclusivamente a proteggere le truppe regolari, a favorirne la comunicazione, a velocizzarne il soccorso. Cory Fritz, portavoce dello speaker repubblicano della Camera Joe Boenher, ha detto che “questi aiuti saranno totalmente inefficaci”. Da entrambi i partiti si chiede l’invio di armi, ha aggiunto Fritz, perché “i nostri alleati meritano di meglio”.
La risposta della Russia
Sempre nella giornata di ieri, l’amministrazione americana ha varato delle sanzioni contro 8 separatisti e una banca russa in risposta alle recenti violazioni del cessate-il-fuoco recentemente sottoscritto a Minsk. La misura è un chiaro avvertimento all’indirizzo di Mosca che, a quanto riferisce l’assistente Segretario di Stato Victoria Nuland, ha effettuato una nuova consegna di armi pesanti ai separatisti. La Nuland non ha spiegato in che modo sia entrata in possesso di queste informazioni.
“Se la Russia continuerà a sostenere la destabilizzazione dell’Ucraina violando gli accordi di Minsk – ha detto Adam Szubin, sottosegretario all’antiterrorismo e all’intelligence finanziaria del dipartimento del Tesoro – i costi già sostanziali che si trova ad affrontare, aumenteranno”.
La risposta ufficiale della Russia deve ancora arrivare, però, un messaggio all’indirizzo di Washington si potrebbe già rintracciare nelle parole di un funzionario del ministero degli Esteri russo. Mikhail Ulyanov, presidente del dipartimento per la non proliferazione e controllo sugli armamenti, ha detto che sarebbe diritto della Russia schierare delle testate nucleari in Crimea. “Non sono a conoscenza se ci siano già le armi nucleari in Crimea – ha detto Ulyanov – e non sono a conoscenza di tali piani ma in linea di principio la Russia può farlo”.