Grecia: Juncker esclude il default ma Schauble è in agguato
Juncker rilancia la collaborazione con Tsipras ed esclude il default della Grecia. Concilianti anche le dichiarazioni di Martin Schulz ma Schauble è in agguato.
Segnali di disgelo
Proseguono i negoziati sull’asse Atene-Bruxelles e arrivano anche i segnali di disgelo: il Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker ha dichiarato che “la Commissione Europea non è l’attore principale di questa fase ma farà di tutto per collaborare”.
Dunque, “escludo il default della Grecia” ha proseguito Juncker, che ha poi aggiunto: “ritengo possibili un accordo nelle prossime settimane” anche se “non sono soddisfatto non sono stati fatti abbastanza progressi”.
Concilianti anche le dichiarazioni di Martin Schulz, presidente del Parlamento Europeo, che ha invitato a “superare i malintesi” degli ultimi tempi, sottolineando la necessità di un passo indietro della Grecia in merito alla richiesta di risarcimento dei danni di guerra recentemente indirizzata a Berlino. Yannis Varoufakis, ministro delle Finanze greco, ha anche paventato l’ipotesi di espropriare i beni tedeschi presenti sul suolo di Atene.
“Grexident”
Tsipras, da parte sua, ha evidenziato che la Grecia sta iniziando a “rispettare i propri impegni contenuti nell’accordo raggiunto all’Eurogruppo del 20 febbraio. Noi stiamo facendo la nostra parte e aspettiamo che i nostri partner facciano la loro”.
“Sono a Bruxelles – ha detto Tsipras all’incontro con Schulz – per discutere di futuro, avere il 60% di disoccupazione giovanile significa non avere futuro”, va bene “attuare gli obblighi”, ma l’Europa deve lanciare un messaggio di “solidarietà” al popolo greco.
Nella generale atmosfera di disgelo si distingue, però, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble che, in un’intervista a una radio austriaca, non ha escluso la possibilità di una “grexident”, cioè di una “uscita accidentale dall’euro” della Grecia, visto che – ha dichiarato il “falco” – “la responsabilità di decidere su quello che succederà dipende solo dalla Grecia, poiché non sappiamo esattamente quello che sta facendo chi è al governo in Grecia”.