Game over per Lupi: “Domani rassegno le dimissioni”

Pubblicato il 19 Marzo 2015 alle 14:24 Autore: Antonio Atte

Pochi minuti fa è arrivato l’annuncio. Domani mattina il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi (Ncd) rassegnerà le proprie dimissioni. Decisivo il summit con Matteo Renzi e Angelino Alfano. L’annuncio nel corso della registrazione del programma Porta a Porta: “Domani al termine dell’informativa rassegnerò le mie dimissioni”. 

Il ministro ha inoltre detto di aver avuto in mattinata un lungo colloquio con il premier Matteo Renzi insieme al leader Ncd Angelino Alfano e di avere anche telefonato al presidente della Repubblica “come era doveroso, perché i ministri li nomina lui. Quando ti vedi tirato in ballo, non so per che cosa, la decisione migliore è questa”. “Credo che forse un mio gesto – che non vuol dire ritirarmi alla politica, perché non c’è bisogno di una poltrona per fare politica – questa mia decisione rafforzerà l’azione del governo”. Nelle ultime ore il ministro era apparso sempre più isolato anche all’interno della maggioranza.

Giachetti e Cuperlo: “Lupi si deve dimettere”

Nonostante Lupi non compaia tra gli indagati dell’inchiesta Sistema sulle tangenti per gli appalti delle Grandi Opere, secondo Roberto Giachetti del Pd, il ministro “si dovrebbe dimettere per dare l’esempio che si fa un passo indietro non per una resa, ma per opportunità politica”, perché “se è innegabile che non vi sia al momento un problema giudiziario, ciò non vuol dire che non vi sia un problema di etica politica”. Per il vicepresidente della Camera, intervistato da La Stampa, “il problema è politico ed etico. Proprio perché sono garantista – prosegue Giachetti – non accetto che per un semplice avviso di garanzia ci si debba dimettere, così come sono convinto che per farlo non sempre sia necessario averne ricevuto uno”. “Renzi come premier non ha strumenti formali per farlo dimettere – aggiunge il deputato – però sicuramente ha più elementi di me per valutare se sia il caso di esercitare a pieno la sua moral suasion”. Anche per Gianni Cuperlo, Maurizio Lupi dovrebbe dimettersi. “Su una materia come questa – afferma l’esponente Pd nel corso della trasmissione L’aria che tira – penso che bisogna avere senso di responsabilità di appartenere a un gruppo e a un partito, e prenderemo una posizione congiunta, mi auguro condivisa. Ritengo che, al netto di qualunque scelta garantista, la situazione sia abbastanza insostenibile”.

Santanchè: “Voterò sì alla sfiducia di Lupi”

In caso di mozione di sfiducia, Lupi non potrà contare sull’appoggio di Daniela Santanchè, la quale è disposta a votare sì indipendentemente dall’indicazione che arriverà da Forza Italia. “Per capire la mia decisione bisogna fare un passo indietro. E andare con la memoria nell’autunno del 2013”, spiega la deputata in un’intervista a La Repubblica. In quel periodo “Forza Italia era impegnata nella dura battaglia per impedire la decadenza di Berlusconi dal Senato” e Lupi “a parole diede la solidarietà, nei fatti si alleò con i carnefici per permettere l’ingiusta esecuzione. Così – aggiunge la Santanchè – nacque la scissione che indebolì Forza Italia, così nacque Ncd come stampella di quel governo di sinistra giustizialista”. Lupi, insiste la parlamentare, “fa parte di quei politici che hanno approfittato di una ingiustizia della magistratura per trarne vantaggio personale e politico tradendo per di più un mandato elettorale. Altro che Rolex e vestiti su misura, che non mi sembra la cosa più grave”.

santanché

Quagliariello: “Ncd è con Lupi”

La posizione di Ncd su Lupi è espressa in un’intervista al Corriere da Gaetano Quaglieriello, coordinatore del partito: “Tutto il Nuovo Centrodestra è compatto con Lupi. Deve restare ministro perché riteniamo che non ci siano dubbi sulla sua onestà. E per la sostanza politica della vicenda”. “Se Lupi – continua poi il senatore – spiegasse un suo eventuale passo indietro, dovuto a ragioni personali, e ci chiedesse di condividere la sua scelta, saremmo con lui, con la stessa forza”. E a Nunzia De Girolamo, che aveva auspicato l’uscita dal governo di Ncd in caso di dimissioni di Lupi, Quagliariello risponde che “Ncd deve riflettere su tre punti. Siamo totalmente privi di forza mediatica. Non possiamo tradire la nostra scelta di responsabilità: portare l’Italia fuori dalla crisi e riscrivere le regole. Siamo la parte di classe dirigente del centrodestra più appassionata e lontana da interessi, la nostra storia – conclude il senatore – non va ridotta a poltronismo e potere”.

Lupi, emergono nuove telefonate

Emergono nuove telefonate con protagonista Maurizio Lupi (che stamattina ha incontrato il premier Renzi insieme ad Alfano). Il ministro telefona a Ercole Incalza e gli chiede “se è disponibile a ricevere in ufficio al ministero a Roma, nello stesso pomeriggio, il figlio Luca, per avere ‘consulenze e suggerimenti'”. Secondo gli investigatori, il riferimento è a un lavoro per il figlio del ministro. “Quando vuoi”, è la risposta di Incalza.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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