Audizione Draghi: “L’Italia non sprechi l’occasione fornita dal QE”
Si è tenuta ieri la prima audizione in parlamento da Governatore della BCE per Mario Draghi che, nella sala del Mappamondo di Montecitorio, ha risposte alle domande dei parlamentari.
L’audizione si è tenuta alla presenza delle commissioni Politiche Europee, Finanze e Bilancio, riunitesi insieme per l’occasione. Durante l’incontro Draghi ha voluto invitare l’Italia a “non sprecare l’occasione fornita da Quantitative Easing”, la nuova policy monetaria europea che sta aiutando i Paesi dell’Unione ad uscire dalla crisi e portarsi su nuovi livelli di crescita.
Secondo Draghi, infatti, la nuova “congiuntura economica è favorevole all’adozione di riforme strutturali” e non, come dice la Germania, un disincentivo a portare avanti queste riforme: secondo il governatore, infatti, la nuova e maggiore liquidità dei mercati potrà sicuramente aiutare i governi a fare le giuste scelte con meno controindicazioni. Negli ultimi tre mesi, come fa notare Draghi, i consumi sono stati aiutati dall’abbassamento dei costi energetici, dalla politica monetaria espansiva e dagli effetti positivi delle politiche dei governi europei ed è ora, quindi, secondo il governatore, il momento giusto per portare avanti le riforme necessarie.
Draghi precede “crescita Pil entro 2016”
Il QE, che secondo Draghi porterà “ad una crescita di un punto del PIL entro il 2016” in Italia, non basta ad uscire dalla crisi, e questo è chiarissimo al governatore che ha già riferito ai parlamenti di Spagna, Francia e Germania. L’ottimismo dell’ex governatore di Bankitalia, unito ai risultati positivi sull’occupazione nel primo bimestre del 2015, stanno aiutando il Tesoro a prender fiato fino a poter aggiornare il documento di economia e finanza (Def) registrando una crescita dello 0.8% e non dello 0.6% come preventivato per il 2015.
Le critiche di Mario Draghi
All’audizione, comunque, Draghi non risparmia delle critiche alla linea politica italiana degli ultimi anni. Secondo Draghi, infatti, l’aumento della tassazione “fino ai livelli attuali”, unita alla netta diminuzione degli investimenti pubblici e ad un aumento costante della spesa corrente non può portare a nessun risultato. Il governatore, infatti, ritiene indispensabile rilanciare gli investimenti pubblici ed abbassare la tassazione, “per rendere questa crescita strutturale e non ciclica”, ovvero per registrare una crescita costante e non fine a se stessa con il ritorno alla situazione iniziale dopo l’effetto delle misure adottate.
Sul punto coglie l’occasione di dimostrare il proprio dissenso Capezzone che fa suo l’invito ad abbassare le tasse, mentre i grillini dicono no al “professorino Draghi”, invocando un ritorno alla sovranità monetaria nazionale. “E’ inutile e dannoso chiudersi in barriere nazionali, mentre è indispensabile rinforzare le istituzioni europee”.
Francesco Di Matteo